martedì 21 aprile 2015

Quando l'inglese era meno diffuso, ma si andava in gran Bretagna.

Durante la campagna sull'aborto, venivano spesso citati i viaggi in Inghilterra e segnatamente a Londra, delle nostre connazionali che volevano abortire. Oggi quel viaggio di andata e ritorno si consuma in autobus, ma non uniformemente. I medici ginecologi obiettori sono la maggioranza in tutte le strutture ospedaliere, ma la loro abiura professionale è dettata, nella maggior parte dei casi, da preoccupazioni professionali, cioè di carriera, per due motivi. Nella strutture ospedalierre sono attivissimi i comitati delle organizzazioni confessionali, spesso molto ricche ed influenti, fin dagli studi universitari. Tramite loro si veicolano o si ostacolano potenziali carriere, soprattutto in determinate regioni, prevalentemente ricche e del nord Italia, Al sud, la vicinanza della Chiesa alle istituzioni sanitarie, l'influenza clericale e di destra sulle AUSL e, in subordine, il sentire morale indotto nelle masse borghesi e popolari, creano una pressione enorme sui medici, la cui condotta in coerenza con gli obblighi professionali, li esporrebbe a ritorsioni sul posto di lavoro. La più comune, al sud come al nord, è la relegazione ewsclusiva a fare aborti, senza più percorrere l'iter completo del medico ginecologo e senza poter più aspirare a gratificazioni di carriera, già difficli per il "familismo" e il clientelismo professionale vigente in ogni concorso medico. Così, le donne che desiderano interrompere la loro gravidanza devono errare, non più verso la pefida Albione, ma fra le regioni italiane, in cerca di un posto libero per loro, prima che decorrano i termini per l'interveno. E' così che la provincia di Trento, pur cattolica, ma di mentalità asburgica per quanto attiene agli obblighi professionali, si sobbarca un carico di interrruzioni di gravidanza di cinque volte superiore a quello delle regioni parzialmente o prevalentemente obiettrici. Lungo i corridoi dei reparti ginecologici, dove le donne attendono numerose, nonostante tutto, di abortire, sciamano neo catacumenali con Bibbie e Vangeli agitati, anatemi in itinere, mentre all'esterno sostano in preghiera gruppi di oranti che non si sarebbero sognati di pregare per un eretico, perché per loro l'eresia sta nel pensiero e nel gesto difforme al canonico "non possumus". Così l'Italia perpetua fra le sue diverse entità territoriali e culturali, i pregiudizi reciproci e riafferma la prevalenza sulla legge delle convinzioni etniche e morali, tribali e religiose che nello Stato e nelle sue leggi vedono solo l'usurpazione di un costume privato esclusivo.

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