venerdì 3 aprile 2015

Bolle e bollicine.

Nel Marzo di quest'anno, in tutti gli Stati Uniti, 125.000 persone hanno trovato lavoro. Lo perderanno ad Aprile e, in parte, lo riconseguiranno a Maggio. I nuovi occupati marzolini, o meglio quei licenziati a Gennaio che hanno riallacciato un impiego temporaneo senza neppure una scadenza, hanno registrato una diminuzione delle retribuzioni su base media. La prossima volta la busta paga sarà ancora più leggera, fino a che non sarà più conveniente cercare di rioccuparsi e ci si abbrutirà in qualche reditto di cittadinanza alcoolico. Sono queste le statistiche del futuro anche da noi. Le borse statunitensi fletteranno: un eccesso d'impiego produrrà inflazione. Sconteranno così, in anticipo, i rialzi speculativi delle prossime statistiche declinanti. La disoccupazione delle masse è un indice positivo per la rendita, si tratta di una legge nota. Sono gli eccessi di garanzia che stabilizzano gli impieghi, la maggior fonte di preoccupazione dei capitalisti, la cui religione è officiata nei templi borsistici. Lo scoppio della bolla occupazionale gonfia quella finanziaria. Il futuro sorride ai giovani.

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