mercoledì 29 aprile 2015

Declino della sociologia laica e declinazione di quella religiosa.

Il pampa-Papa rilancia alla grande la Chiesa cattolica nell'agone politico, di cui ha sempre fatto parte, in termini importanti. Oggi si pronuncia sugli stipendi delle donne, schierando la Chiesa sul versante dell'uguaglianza. Una inversione di 360° rispetto ad una concezione che vedeva nella donna l'angelo del focolare. La Chiesa supplisce così alla latitanza delle rappresentanze sociali, alla loro impotenza, o meglio, all'impotenza che è derivata dalla commistione. Scopre il gioco e fa opera molto meritoria per la conoscenza in controluce dei fatti quotidiani. Ancora di più: "illumina" le vicende del mondo e comincia a farlo con efficacia, stante le manifestazioni deteriori del "razionalismo", applicato ad ogni specie della vita e della morale umana. E' un papato sottile e gesuitico. Tramontato il femminismo laico, proiezione delle rivendicazioni delle donne delle classi popolari, impegnate anche nella cura della famiglia, marito compreso ed affievolitosi con la messa in opera delle nonne, ecco il papato, la Chiesa ecumenica, accorgersi che, nel vasto pelago del mondo, a parità di lavoro, molte donne sono pagate meno degli uomini. Non bisogna andare molto lontano, per altro: così avviene in Inghilterra e in Germania. Non è chiaro a quali nazionalità femminili il Papa si riferisca, ma la denuncia è scontata e chiara. Va da sé e Bergoglio certamente non lo ignora che, sociologicamente, gli stipendi sperequati si coniugano con il bisogno e, quasi sempre, con il bisogno familiare o con lo zitellaggio povero, un segretariato che, quando non è in grado di coinvolgere il padrone - altrimenti, non volendo, si porrebbero problemi di mantenimento del posto - si riduce spesso a ruoli di collaborazione familiare o servaggio, come si diceva impietosamente un tempo. A parte, le migrazioni vedovili o divorzili per la cura dei vecchi benestanti, a scapito dei propri. Lo scontato principio di equivalenza si scontra, a mio modesto parere, con un'infinità di diversità di apprezzamento, che non coinvolgono ovunque le sole donne in quanto tali e il cui superamento, non esclusivamente formale, coinciderebbe con una società egualitaria, vagamente o avvertitamente assolutista e totalitaria, oppure - ed è questo probabilmente il riferimento del Papa sud americano - una società pauperistica, nella quale il lavoro è sopravvivenza. Bergoglio sa che quelle periferie si stanno estendendo anche a gran parte del nostro continente e segnatamente a quello cristiano e cattolico non riformato e se ne propone come rappresentante evangelico sul palcoscenico di questo mondo.

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