giovedì 8 gennaio 2015

Terrorismo domestico.

Said Kouachi, 34 anni, e Cherif Kouachi, 32 anni, fratelli di famiglia algerina, frutti della banlieu parigina, nella quale sono nati e cresciuti, fino a diventare "feccia", come li definì quella feccia di Sarkozy, patrocinato da Gheddafi. Chi sono, direte? Vengono indicati come i responabili dell'attacco al satirico parigino. Anche ad Atlanta, alla maratona, furono due fratelli di origine araba, mai assimilati nell'aliena civiltà anglosassone, ad essere protagonisti degli attentati micro-dinamitardi che causarono - mi pare - un morto, un ferito grave ad altri meno. Dalle periferie, enclaves dell'esclusione, l'islam radicale ridà dinamicità e cinesi ad alcuni relegati, snobbati, estranei. Le bombe vengono fabbricate in cucina, più che in cantina, con bottiglie e barattoli. Non è stato il caso degli algerini di seconda generazione, ma diversa è la consistenza e l'autoreferenzialità di comunità trasferite, ma non trapiantate in occidente. A voler esulare dalle analisi di regime, anche il sessantotto ed il settantasette furono fenomeni di presa di coscienza, di massa, di un'esclusione, per alcuni e di una vis demolitoria di una mentalità ed un costume superati nel contesto della prima generazione di giovani adulti del dopoguerra. Non dovunque, non uniformemente, nel nostro Paese. Diversi erano i contesti, in Italia, in Francie e negli Stati Uniti, ma univoca la "chiamata" del verbo industrial finanziario, edonistico, affrancatore sull'abbrivio del "Verbo" statunitense. Per converso, negli stati Uniti, i negri, quindi una razza e un'etnia di discendenti degli schiavi, marcarono la loro separatezza, riassorbita nella spiazzante libertà di agitarsi nel vuoto di quella società, nell'assetto di potere in cui è compresa, aderendo, o meglio fondando, la comunità dei Musulmani neri, cogliendo nell'alterità regressiva e tradizionale dell'islam, una possibile dimensione per loro. una dimensione militante e potenzialmente aggresiva. In questo momento, l'islam è l'unica forza ideologica e religiosa in grado di accendere la fantasia delle masse inerti ( per via della famiglia, di uno straccio di lavoro ), in quei paesi dapprima chiamati in ballo da una frenesia di arricchimento corruttrice e dal suo fervore modernista, umiliata dalle neo guerre colonial petrolifere, dalle pesantissime ingerenze nella loro politica, nella frettolosa "normalizzazione" degli indefiniti, contraddittori, complessi, ma autoctoni conati di rinnovamento, di elezione di rappresentanze, che, squisitamente popolari, non possono che essere in contraddizone con la volontà delle potenze "mandatarie". La ridotta domestica, messa in subbuglio dalla baraonda esteriore, diventa laboratorio di individuali e imprevedibili rivalse e nucleo di inespresse, anzi negate, solidarietà.

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