martedì 20 gennaio 2015

La ciclicità diacronica delle stagioni.

Un prete pedofilo, ospite al convegno sulla famiglia tradizionale. Non c'è contraddizione con la "paideia", con quella "skolé" nella quale i maestri, spesso con famiglia, si inchiappettavano i discepoli per inculcargli qualche principio per via empirica. La "paideia" pedifila non attenta alla famiglia tradizionale. A Grozny l'Islam sotto la tutela di un feroce dittatore, fantoccio del Cremlino, può rimanifestarsi, a patto che se la prenda con Charlie hebdo. Non si scherza con i profeti. Il guaio è che queste profezie sono fin troppo presenti nelle nostre società e trovano sinergie dialettiche, sotto contrasti dissimulati, con i rimosssi, ma sempre presenti, oecurantismi religiosi di tanti fiduciosi ignoranti o di tanti conformistici recitanti. Non figliate come conigli! Così il pampa-Papa. Dovrebbe chiedere "perdono" per tutti quegli infelici, dono del Signore ai genitori, senz'altre risorse per la loro inabilità. D'altra parte, perché dovrebbero adottare criteri di razionalità economica, le masse di analfabeti e di diseredati? Quale prospettiva potrebbero riservare, anche solo ipoteticamente, ai loro discendenti? Il termine "proletari(o)ato" è dell'antico latino, prima che di Carlo Marx e discepoli: indicava coloro che non avevano altra possibilità che di fare dei figli. La Chiesa ha sempre straparlato, a prescindere, nonostante avesse perso il riferimento di una società feudale, nella quale una rassegnata plaga di contadini, dedicava tutta la sua vita al sostentamento dell'ozioso Signore, in primis i vescovi-conti ed i chierici ( come quelli di un partito millenarista ) o, in secundis, i feudatari laici, quando pretesero la loro parte e conflissero con le milizie sanfediste, per espropriarle parzialmente ); il pampa-Papa, dopo un buon inizio, mostra impazienza, nervosismo. Non riesce a tenere la scena perché la scenografia è camaleontica, teme che i facilmente prevedibili eventi trovino stabile configurazione troppo lentamente e sa che il cattolicesimo è solo un personaggio in commedia, che fatica a fondersi con gli altri cristiani e punta sul terzo mondo, ma senza esagerare; l'Africa, prima blandita, è già accantonata nuovamente, poi si vedrà. Ad ogni morte di Papa, la politica pastorale ufficiale, pur disomogenea, cioè ecumenica, prende opposti indirizzi, dopo aver per secoli battuto sentieri tradizionali e conservatori, senza chiamare in scena le comparse: i poveri. Il pampa-Papa ha dovuto ammettere, di fronte al pianto di una bambina, recuperata dalla strada ed esibitagli, alla quale avevano fatto contemplare il dolore di una condizione che, lasciata al suo contesto primordiale, non avrebbe saputo riconoscere, che del dolore dei piccoli non sa darsi una spiegazione e non sa proprorre consolazione. Invece non ci vorrebbe granché, ma bisognerebbe destabilizzare tutto l'impianto farisaico del cristianesimo istituzionale. La legge Fornero non si tocca: è il fondamento della sostenibilità di un paesucolo obeso di corruzione e di clientelsimo, popolato da ruffiani e nel quale la corruzione potrà forse essere contenuta, ma mai debellata, come ha affermato il neo nominato garante al fenomeno, secondo il costume per cui, nominato un garante si debella un fenomeno. Ma, a parte queste piccolezze, le note quotidiane ci restituscono una fase storica senza argini, esondata insieme ai detriti che trasporta, nella quale non ci sono più chiare ipotesi dialettiche con le quali confrontarsi per potersi schierare con l'una anzichè con l'altra. E' l'autunno del nostro medio evo, livido e inconcludente, agitato solo da cacofonie vuote.

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