venerdì 9 gennaio 2015

Epiloghi scontati di uno scontato ripetersi.

Meno di settantadue ore e si è suggellato, con una contro strage, l'epilogo delle vite dei due marginali algerini. Ce ne era un terzo e una quarta, sua fidanzata, dall'inconfondibile cognome arabo: ieri hanno ucciso una poliziotta, oggi lui è stato abbattuto dopo che si era asserragliato in un supermarket ebraico. La cronaca illustra solo le tecniche di "neutralizzazione del disordine", parla di sollievo e di rassicurazione. E' solo propaganda e disinformazione, fra l'altro, superficiale: ieri la morta era una poliziotta, oggi è diventata una vigilessa. Il tentativo di rimozione mediatico di un evento, paventato per cause che non si vogliono esplicitare né analizzare, confina la cronaca giornalistica nel supporto claudicante, ma tronfio, del potere ufficiale. Stasera il presidente-puttaniere di Francia parlerà alla nazione unita, con il suo aplomb da funzionariuccio di banca che si scopa le segretarie, Maometto è stato vendicato, le teste di cuoio si sono vendicate dei vendicatori. Le vite insignificanti sono state buttate nella fossa comune; la dimensione del comprendere accuratamente evitata, la condizione dell'altro, dell'estraneo, espulsa dopo la constatazione che non era né sarà assimilabile. Domenica si riuniranno a Parigi i capi di Governo di un'europa, più gli Stati Uniti, senza un'intelligence comune, perchè particolari sono gli interessi in gioco. Anche per questo, come già per i dittatori defenestrati, a cominciare dal nostro Mussolini, si è ricercata l'eliminazione più repentina degli anomali che, utopisticamente, sono andati incontro alla morte, per cadere all'aperto, sul selciato e chiudere l'episodio. Fino al prossimo, ben prevedibile, per il quale fanno finta di ricercare una posizione comune, domenica prossima.

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