domenica 4 gennaio 2015

Residui della coscienza, prima che scompaia.

Nove imputati per trenta connazionali uccisi durante gli anni delle dittature militari in sud america, finanziate dai nord americani e affiancate da esperti torturatori statunitensi, dietro il paravento del timore di insurrezioni popolari - in realtà sempre represse, con l'eccezione istituzionale e costituzionale del Cile -. L'avevano chiamata "operazione Condor" dall'area geografica che poteva coprire il grande volatile andino. Il Condor è un avvoltoio e doveva significare l'attività di "pulizia" e di rimozione dei resti dell'ingentissimo numero di concittadini che i militari sacrificarono fisicamente, cercarono di annientare come ipotesi di riscatto e sovvertimento del sistema feudale di dominanza e potere. La Chiesa cattolica assecondò quasi totalmente questa attività di sterminio, come aveva taciuto su quella contro gli Ebrei. I pochi preti, la cui coscienza si ribellò, furono a loro volta perseguitati a man salva, dagli scherani in divisa. Non solo il clero autoctono, ma anche i delegati pontifici, affiancarono questi regimi. Il Nunzio apostolico Pio Laghi era solito giocare a tennis con l'Ammiraglio Massera, responsabile di quella scuola di marina, nella quale i rapiti venivano internati, torturati e dove le donne venivano fatte partorire e, subito dopo, venivano uccise affidando i loro nati a coppie sterili dei e vicine ai regimi. Gli avvoltoi erano questi ufficialetti, di formazione prussiana, che mai hanno combattuto una guerra, neppure a fianco degli Stati Uniti, non condividendone gli interessi, ma curando solo i loro, incistati su una mitologia dell'ordine e del comando. Un pretesto ideologico per il sadismo. Gli Stati Uniti, empiricamente, si sono serviti di questi fantocci per eliminare una possibile causa di distrazione alle porte meridionali di casa loro e ne hanno finanziato le reazionarie ambizioni. La Chiesa che aveva favorito la fuga di tanti criminali nazisti in quei paesi, vi trovava conforto e sedimentazione di arcaici costumi. Giustificava la repressione, ben sapendo che nascondeva degli eccidi ed impartiva l'eucarestia ai generali traditori e oppressori del loro popolo. Argentina, Bolivia, Cile, Paraguay, Peru e Uruguay, la crème de la crème del sottosviluppo orgoglioso di ristretti privilegi, per condividere i quali si erano pilotati ai vertici delle forze armate, come della Chiesa e di ogni altro potentato burocratico, alcuni rampolli di numerose e potenti famiglie e qualche famiglio asservito ai loro interessi, in un contesto corrotto e primitivo che ricorda molto quello del nostro meridione. Grazie alla costanza - direi biologica - delle famiglie di quelle decine di migliaia di sacrificati, scomparsi nel nulla e dei quattrocentomila arrestati, inibiti attraverso le torture e le umiliazioni, quello scempio è almeno ricordato ( non da chi, in cuor suo, ritiene che sia stato "utile" ) e qualche processo, più che altro testimoniale e commemorativo, si è tenuto nell'europa simile a quelle plaghe, nei suoi fondamenti, ma non uguale, per contaminazione, soprattutto in Spagna. Ora anche il Ministro della Giustizia italiana, ha chiamato alla sbarra nove dei peggiori criminali che si possano concepire: quelli che al sicuro del pretesto di una qualsiasi divisa, abusano della dignità, della libertà e, in questo caso, anche della vita delle persone, aliene per meschino interesse, mascherato da pregiudizio ideologico. Una piccola testimonianza, dopo decenni di grandi testimonianze umane, spontanee e amorevoli che non hanno mai conosciuto stanchezza. Queste persone hanno fondato dei comitati, che però muoriranno con loro. Dovrebbero invece costituire una "nazionalità", sul modello di quella ebraica, a testimoniare, nei secoli, perché queste vicende ci sono sempre state e, sotto diverse spoglie, si ripeteranno sempre, della condizione di umiliazione e di offesa che convolge chi si ribella a un'ingiustizia. Di questa ingiustizia devono diventare l'icona vivente, generazione dopo generazione, di un popolo, di una nazione che non può rimanere involta nelle querimonie pietistiche, nelle ricorrenti richieste di perdono, nelle discariche dell'oblio, dove sarebbero finiti gli ebrei stessi, se non avessero una memoria condivisa in qualsiasi parte del mondo si trovino.

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