domenica 11 gennaio 2015

Cerimonie e offici.

Io sono Charlie. Io, no. Molti invece vanno testimoniando una fede improvvisa che non conoscono, come i due poveretti che hanno aperto e chiuso in settantadue ore le loro vite senza scopo e, perciò stesso, sacrificabili ad allah. L'uccisione dei blasfemi è stato il gesto di due idioti, risentitisi, oltretutto fideisticamente, cioè per procura, per una prassi di "inconsulta" libertà, per loro che nella soggezione ad un principio artefacibile, "sentivano" di aver trovato una loro identità: un'identità da omicidi e da suicidi. Sartre non avrebbe saputo fare di meglio. La satira di nicchia, soprattutto quella di nicchia, è pericolosa, perché suscita il risentimento orizzontale, da vicinanza, di qualunque presunzione e di qualunque pretesto possa "giustificarlo". Si è naturalemte vendicativi verso chi non "rispetta" la nostra ipocrisia, mentre si ritiene, da parte di troppi, che non "valga la pena" impegnarsi, per nessun utile, nessuna soddisfazione, verso un coacervo di imbecilli, o troppo stupidi o in mala fede. Insomma, anche se non è ammissibile, chiumque si incammini sulla via "dell'inosservanza", sa che può capitargli di tutto e che la sua salvaguardia non risiede nella manifestazione pubblica - così simile a quelle a cui partecipano i mafiosi - di coloro che sbeffeggierebbero, se ancora potessero ritrarli, contriti, compunti e completamente fasulli. Per cui, avanti: oggi come ieri, senza commemorazioni inutili per chi è morto ed utili a chi commemora. Anche i due "inutili" killer in nome di dio ( ma dio, si dirà, è un'altra cosa, dolce e melensa ) saranno commemorati in qualche moschea, forse neppur tanto perché non tolgano il proscenio al predicatore, mentre il contenuto dello "sproloquio" nel supermearket ebraico, registrato per il sollevamento furtivo della cornetta di un telefono, da parte di un ostaggio, tramanda dei contenuti "giustificativi" tutt'altro che "deliranti". C'è stato anche un dialogo fra il sequestratore e i suoi ostaggi: l'uno rimproverava la contiguità colpevole dei comuni cittadini che, con le loro tasse, consentivano lo strazio morale e fisico dei musulmani nelle zone d'interesse occidentale; gli altri opponevano che le "loro" tasse servivano per le cure pedagogiche dei "loro" figli e per le "loro" cure mediche. Insomma, ciascuno sintetizza i concetti secondo uso e consumo personale o familiare, quella concezione soggettiva del "proprio" diritto, che può stravolgere, per il volgo, propagandisticamente, il senso della realtà, ma non solo sul versante "nemico". Potremo, un giorno, essere islamici? Il popolo mediocre dell'occidente, per calcolo, convenienza e mancanza di principi, certamente sì, gli sciocchi epigoni del martirologio islamico - all'incirca pari alla sensibilità plebea che ne avevano i cristiani, sociologicamente intesi, fra il XIII e il XIV secolo, secondo un intellettuale iraniano, fatto probabilmente uccidere dallo Scià -, se non subiranno l'affannoso tentativo occidentale di corromperli, attraverso un controllato arricchimento, certamente no..e neppure i satirici, se non hanno padrini e si sono liberati del loro super io, rendendosi implicitamente anarchici..né dio, nè stato, né servi, né padroni, mettendosi aprioristicamente il cuore in pace: gli anarchici, ogni tanto, volano dalle finestre.

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