giovedì 8 gennaio 2015

Ne uccide più la lingua che la spada. Speriamo che continui così.

Fra gli autori satirici più tranchant sono certamente da annoverarsi gli israeliani, nel prendere in giro i "martiri" arabi nel paradiso della vergini che, dopo l'uso, si riverginano per altrettanti candidati alla dolce vita. Le Uri coraniche vengono (s)fottute per benino, insieme ai loro spasimenti, ammessi nell'harem da un Signore ben disposto se loro si immolano sacrificalmente per Lui. Scomposti dall'esplosione, i kamikaze vagano per il paradiso con i loro ricambi di mutande, con un baffo al posto di un occhio, un occhiello traverso fra le palpebre, le orecchie sottopappagorgiali e un dente in narice. Ma gli israeliani e gli ebrei in genere sanno prendere in giro anche se stessi senza limiti di convenienza, arrivando ad ironizzare sull'olocausto, passando per l'antisemitismo. Il cattolicesimo, soprattutto quando influenza pesantemente il potere ed anche sacerti movimenti politici ed ideologici, sono "fondamentalisti" quanto l'Islam e, alla fin fine, ogni altra religione, con l'eccezione del buddismo. Israeliani e arabi se la vedono poi sul piano militare e su quello dell'intelligence, cosa che - è dimostrato anche dall'attentato di ieri - i pavidi e buffoneschi europei, italiani e francesi in testa, non sono in grado di apprestare. Fa pena vedere e sentire due democristiani, come Alfano e Renzie, difendere, per piaggeria e senza parole acconcie, perchè ignote alla loro cultura, la "liberté". La difesa della libertà verso un contesto di illiberali, come tanti, tantissimi, anche senza rendersene conto, sono, per retaggio di arcaismi culturali, sostanziale inettitudine umana, è priva di senso: i terroristi islamisti non sono in grado di spegnere la libertà di satira di chicchessia, praticano solo una vendetta salica e privata, perché, come tutti gli imbecilli, si prendono sul serio da se soli, dato che gli altri non ci pensano neanche. E loro lo sanno benissimo. Per questo, la satira reiterata ed unilaterale verso un mondo, impropriamente dileggiato come "inferiore" e ridicolo, presta il fianco alla ritorsione mediatica e strumentale. La dichiarata origine algerina delle famiglie dei due presunti attentatori, micidiali perchè perfettamente addestrati, collega, nel caso francese, il risentimento dei colonizzati verso i colonizzatori, soprattutto culturali, nonostante una cittadinanza secondo jus soli, nella quale le differenze restano irredimibili e sono avvertite come tali. Come i cattolici dell'Aventino e del post Sillabo, la nazione di Dio, prima di mischiarsi alla politica per impossessarsene dall'interno, la religiosità dogmatica crea e preserva dei cittadini di setta, come le " squadre" aziendali(stiche) tanto in voga di questi tempi, favoriscono la satira, ma non l'apprezzano. La satira, da se sola, non può presumere, né pretendere, di salvaguardarsi o di essere messa al sicuro da leggi libertarie; anche la satira si difende con la canna del fucile, distinguendo azione poliziesca, militare e lavorio d'intelligence, dall'illusione della teoria e del riso fra di sé. D'accordo con l'assoluta libertà d'espressione, d'accordo con la sua difesa ( possibilmente non solo parolaia ) ma senza vittimismi, dal momento che ne uccide più la lingua ( o la penna e la matita ) della spada.

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