venerdì 31 gennaio 2014

Inappellabilità invocasi.

Finalmente, ma non definitivamente, Raffaele Sollecito e, in contumacia, Amanda Knox, sono stati ricondannati ad una congrua pena detentiva, per il rituale e perverso omicidio di Meredith Kercher. La Knox frigna dagli Stati Uniti, non perché tema di essere estradata, dato che la interlocutoria sentenza assolutoria è stata pronunciata per permetterle di mettersi al sicuro, nel suo Paese che probabilmente non si degnerà di riconsegnarcela per un delitto efferato, ma commesso all'estero, in un Paese da burletta e ruffiano, come l'Italia. Sollecito che, nel frattempo, ha terminato gli studi in ingegneria, dopo aver tentato la strada abusata delle raccomandazioni per influenzare il verdetto, se ne è andato in giro,il giorno della sentenza, con la fidanzata e gli è stato requisito il passaporto sul confine austriaco. Anche senza, potrà continuare a muoversi con la carta d'identità, in tutta l'area Schengen. Amanda, mai nome fu più impropriamente attribuito, prese l'aereo il giorno successivo alla scappatoia giudiziaria che le era stata fornita e, appena tornata in patria, partecipò alla festa di Halloween. Questi ragazzi privilegiati e ben educati, in cuor loro, non provano sentimenti verso la coetanea sacrificata per amministrare la noia degli studi prolungati e della mancanza di impegni, come non ne provano per nessuno che non sia riferibile alla loro cerchia di interessi e di colleganza, familiare o non che sia. Non solo non importa nulla a loro che ne sono stati i superficiali, direi assenti autori, ma neppure alle persone del loro entourage e, probabilmente, a tutti coloro che non essendo stati coinvolti personalmente nella vicenda, sarebbero neutrali, intersecandoli nella vita sociale o lavorativa, fino a riscoprirne il fascino se fossero in grado di offrirgli i loro buoni uffici da una posizione di privilegio e di potere. Per questo, se la sentenza non troverà una conseguente e rigida applicazione, la giustizia sarà negata in maniera odiosa, così come troppo prolungati ed involuti sono stati e saranno gli inutili e costosi adempimenti necessari per porre la pietra tombale sulla vicenda di questi due compiuti assassini, che praticheranno la loro amoralità, se sarà loro permesso, entro i canoni consentiti ed applicati di una vita, ora adulta e, ad onta della loro personalità assassina, inserita agiatamente nel solco delle convenzioni, sadiche, casomai, ma non omicide. La sciarada giudiziaria lascia ormai il tempo che trova e non credo che, comunque vada a finire, il privilegio della condizione dei colpevoli ne influenzerà mai le coscienze anestetizzate. Sarebbe ora che cominciassero a scontare una pena che, fra riduzioni progressive per buona condotta e benefits avvocateschi, servisse almeno ad anestetizzarne le esistenze, pallido contrappasso analogico, della vita che è stata negata a Meredith, loro improvvida e sfortunata frequentarice.

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