sabato 11 gennaio 2014

L'onestà utopica.

Sono andato a rilevare, quà e là, il tasso di corruzione istituzionale di alcuni Paesi in giro per il mondo, per ricavarne un'impressione, circa l'incidenza della corruzione e dell'autocrazia sulla loro condizione sociale ed ho rilevato che dal mercur sud alla Siberia, l'incidenza dello spirito di appropriazione indebita dei dittatori mascherati, influisce pesantemente sull'indigenza diffusa e produce il più basso e greve clientelismo di sostegno presso la popolazione minuta, sinergizzando la corruzione stessa. La pseudo democrazia introdotta o mascherata da un corporativismo sociale che riduce all'immobilità ogni possibilità di evoluzione economica, serve solo a creare canali di approvigionamento per ristrettissimi nuclei di potere che si satollano come gli antichi satrapi, spendendo parole vuote. Dalle Verrine di ciceroniana memoria ai tempi nostri, l'attitudine dei "governatori" di appropriarsi a fini privati dei beni pubblici, pur essendo strapagati, per "non essere indotti in tentazione", è accertata, così come è accertato che questa meschinità dello spirito umano si perpetuerà comunque. Stiamo attraversando un periodo di transizione verso auspicati assetti di potere, che vengono salvaguardati dallo scetticismo con un'incessante propagandnda e il timore che viene diffuso riguardo alle conseguenze della loro mancata realizzazione. Una volta si invocava il castigo di Dio; qualcuno ci ha riprovato con l'AIDS. L'incertezza è la caratteristica dei nostri tempi e coinvolge l'atteggiamento di chiunque, tanto è vero che ognuno cerca di cogliere l'attimo, non presumendo più che un rapporto di lavoro, di associazione politica o d'altra natura, una relazione sentimentale, matrimonio compreso, possa durare indefinitamente e, per questo ciascuno ( o preferite dire molti? ) si acconciano, nella maniera ritenuta più efficace dall'affrancarsene, quando saranno venuti meno i suoi caratteri positivi, in maniera da poterne uscire, se possibile, con il massimo dei vantaggi. E' la morale pensata, sottintesa agli sbandierati principi. Ebbene, i prìncipi della nazioni, si atteggiano conformemente, distribuendo prebende e favori a chi regge loro la parte, mentre si assicurano una rendita cospicua per i momenti della loro vita in cui saranno privati del potere. Ultimamente, però, la pensione dorata è venuta meno: alcuni di loro sono finiti in prigione, altri in esilio. La lotta politica si è spostata sul piano giudiziario e non solo della semplice ed ipocrita propaganda. Non penso che in Paesi, pur profondamente corrotti, ma di radicata civiltà giuridica, le accuse, finalmente emerse, siano campate in aria e che la magistratura militi in qualche formazione politica; è invece certamente così nell'immane terzo mondo globale, dopo la caduta politica del secondo mondo, costituito dal socialismo reale e lo scivolone del primo mondo capitalistico sulla pista sdrucciolevole della finanza senza fondamenti. Anche il quarto mondo cerca di "giocare" con la situazione veicolando fuori dai loro confini le preponderanti masse diseredate, destinate al nulla o, al massimo, alla prostituzione usuraia, attraverso la quale, poche cordate, costituite prevalentemente da commercianti, vanno costituendo un primo nucleo disordinato da capitalisti autoctoni, africani. Le guerre, fomentate o intestine, ampliano pericolosamente per tutti il fenomeno. Esimi studiosi di minoranza rivendicano le storie nazionali, l'approccio al pensiero che le diverse lingue conferiscono agli eteronomi abitanti del continente europeo e individuano nell'artificiosità della costruzione medesima una volontà "continentale" di creare un nuovo Impero, molto simile a quello guglielmino, al quale i popoli in svendita e i loro capi venditori, vogliono appaltarsi. Non individuano, cioè, nessuna di quelle qualità che caratterizzano le diverse e magnifiche civiltà dei singoli membri di un fortilizio di difesa che si sgretola dall'interno ed è ispirato dal mero interesse economico e di potere. La liberale Inghilterra, del resto, col suo spirito utilitaristico, sposa, per quest'aspetto, oltre alla vicinanza, il progetto, per estraniarsene subito dopo, non intravedendo in esso quella licenza mercantile sulla quale si è basato il suo imperialismo, oggi statunitense. Il capitalsimo, per essere vincente nella mentalità e nel costume, deve basarsi su una calvinista moralità e qualche effetto si è visto anche a latitudini e religioni in senso lato, di tutt'altro timbro. Ma ha solo accentuato il fenomeno corruttivo. Quali popoli e in che veste comporranno il mosaico europeo? Altrove, le lotte, i brogli, il pugilato parlamentare, le dualità politiche per vicinanza geografica influenzatrice, sono ormai endemiche in questo mondo nel quale, quasi ovunque, si è affermata la libertà..e basta. Libertà di sopraffazione e di appropriazione che rendono sempre più incerte le libertà civili e di proprietà.

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