venerdì 3 gennaio 2014

L'importanza della mafia nelle attività di smaltimento dei rifiuti.

Pare che anche nel disciplinatissimo Giappone l'influenza illuminista abbia aperto una piccola breccia e confinato nell'ambiente burocratico e aziendalista, gli epigoni del feudalesimo con i suoi Samurai, guerrieri erranti. Erano, costoro, solo l'equivalente asiatico dei cacciatori di taglie nord americani: si appaltavano al miglior offerente, come dei "bravi" manzoniani qualunque. Nonostante che, nei ranghi tecnici e scientifici, si siano trovati dei kamikaze - termine immolatorio sorto in Giappone alla fine della seconda guerra mondiale - che hanno tamponato le falle radioattive della centrale di Fukushima e che sono, da tempo, ammalati, le scorie accumulate e disperse ristagnano e vengono disperse dal vento. Un numero noto alle autorità, ma mai precisato, di località nipponiche è stato irradiato direttamente ( ma si presume che si tratti di 10 città e territori circonvicini ) dopo lo scoppio di un reattore e successivamente al violento terremoto dell'anno successivo. Ma non si trovano più volontari e il Giappone è serrato ad ogni forma di immigrazione. Come fare, allora? Ci ha pensato la Yakuza, la potente e legale mafia del Sol levante. Divisa in famiglie, come quella italiana, ha un potere di fatto e autonomo, circa le estorsioni che, attraverso la sua attività, riesce a produrre, ma, per rimanere nella legalità, non deve commettere reati, quali l'omicidio, lo spaccio di stupefacenti, il furto diretto. La Yakuza o mafia che dir si voglia, è tipica delle società agricole e feudali, ad ogni latitudine e trae la sua influenza politica dalla feudalità necessaria a mantenere protetto il potere di forti ed esclusive lobby locali e nazionali. Queste lobby hanno una rappresentanza ed una forte influenza politica ed è anche di concerto con la politica che i mafiosi agiscono e prosperano. In Italia la feudalità di tante connessioni statiche, nel tourbillon delle dinamiche economiche e più che mai oggi, finanziarie, è negata, come fino a pochi anni or sono, la mafia stessa. Nel tempo, come negli Stati Uniti, le mafie si acconciano al modernismo, ma la strategia viene sempre elaborata di concerto con ataviche conventicole territoriali, che mai inficiano il senso della sovranità padronale o professionale: i valori che le due verticali strutture esprimono sono identici, o meglio, equivalenti. Restando all'Italia, le cosche si sviluppano e prosperano indisturbate in un contesto di stasi consevatrice di costumi e di culture sedimentate, tutt'altro che liberali, che influenza profondamente anche il comune sentire di tanta parte di quelle popolazioni, oltre che i cospicui interessi delle oligarchie. Ma se da noi, sembra, si reclutano con metodi da schiavisti, braccia senza dignità e diritti, in Giappone, stavolta, ci si è superati: tre famiglie mafiose sono state, non formalmente, incaricate, di reclutare i senza tetto, anche per ripulirne le strade. I mafiosi hanno facoltà di trarre il loro profitto legale da questa delegata attività che consiste nel contrattare un salario inferiore ai minimi nazionali, dal quale loro si appropriano del vitto e del temporaneo alloggio che viene fornito, in cambio del mortifero lavoro. Gli alloggi sono pronti a trasformarsi Hospices. "Stai cercando un lavoro? Hai fame? A Fukushima puoi procurarti il primo e di che sfamarti". Le tre famiglie aggiudicatarie dell'appalto pubblico, oltre a destinare a sicura morte i disgraziati che riusciranno a reclutare per strada, come si faceva con gli ubriaconi nelle bettole per ingaggiarli come marinai sui mercantili in partenza, potranno lucrare sui contratti, sulle paghe - tanto a che gli serviranno? - e deportarli, con il loro consenso. Lavoratori morituri. In quei siti si supera in un'ora il limite massimo di radiazioni sopportabile in un anno. I giornalisti della Reuters hanno scoperto che 56 società che sono state costituite per il risanamento e che sono alla ricerca di personale, non sono reperibili nei registri e che molte altre opereranno in spregio alle norme sugli appalti pubblici del Ministero dell'ambiente. che non ha sollevato obiezioni al loro impiego. Vexata quaestio del rapporto Stato-mafia che in Italia ci si ostina a negare e che in Giappone, a certe condizioni d'immagine, è legale? Quante analogie trasversali di un comune operare, anche se da noi è illegale, tanto che quando qualcuno viene inquisito si lamenta sempre di essere ipocritamente perseguitato, in un gioco sommerso di affinità e collaborazione, che, quando viene meno, viene punito con attentati e stragi. Comunque, come la Salerno-Reggio Calabria e tante altre opere della Cassa per il Mezzogiorno e, oggi, di tanti interventi straordinari che non modificano di nulla le condizioni di impianto per favorire una moderna società industriale e mercantile nel nostro Mezzogiorno, nel tradizionalissimo seppur superficialmente moderno Giappone, gli schiavi destinati alla morte saranno reclutati fra quei clochard che non avranno fatto una scelta di dura libertà e, trovatisi soli in balia degli eventi, colgono la natura della solidarietà degli altri uomini. A fronte di uno stanziamento di 23 miliardi di euro, il caporalato, il mercato di reclutamento della mano d'opera è stato affidato alla criminalità organizzata. Come sempre in questi casi, risulta che i clochard si siano "indebitati" con i loro committenti, che vogliono essere risarciti, con gli interessi, durante l'attività che gli hanno procurato, data l'improbabilità di prospettive, come, per tanti, quelle illusorie delle carriere. Fintanto che saranno dei lavoratori, i senza tetto godranno di un dormitorio coperto, del servizio di lavanderia e di un vitto sufficiente, che saranno rigorosamente scalati dalla retribuzione. I lavori sono purtropo già cominciati e risulta, anche se i riscontri sono pochi e saranno d'ora innanzi contrastati, che qualcuno, a fronte di un salario, pagato dallo Stato di 1.500 dollari, al netto delle spese pagate alla Yakuza, si è ritrovato con 10 dollari alla fine del mese, mentre un'altra testimonianza recita che dei 90 dollari al giorno pattuiti, se ne dovevano versare 50 per pagare il cibo e l'alloggio. Il Ministero dell'Ambiente giapponese ha annunciato che la messa in sicurezza degli impianti durerà per almeno altri tre anni. Quello che ha omesso è che, vista la cifra smisurata di ditte appaltatrici e subappaltarici ammesse e l'assenza di controlli, ci sarà bisogno che la società produca tanti senzatetto quanti ne saranno necessari, ai quali non sarà fatta mancare una sepoltura in qualche fossa comune o una riconoscente cremazione collettiva.

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