martedì 21 gennaio 2014

Le diverse moralità del destino.

Mentre un grande interprete della musica è offerto al saluto della melomane cittadinanza bolognese, in rappresentanza di tutti coloro che hanno potuto apprezzarlo sul piano artistico o che hanno indirettamente beneficiato della sua generosità ( ultimi, i terremotati dell'Emilia ), la politica internazionale è argomento per rotocalchi. Il presidente socialista francese, dopo aver tradito la moglie e compagna di partito, ha tradito anche l'amante, con un'attrice che gli era stata presentata da un figlio. Siamo ai livelli di Gianfranco Fini con l'ex compagna di scuola del figlio del latitante Gaucci, che anziché flirtare con il coetaneo, divenne la compagna appariscente e ridanciana del semidown di Perugia, Re delle imprese di pulizia. Il fascista Fini non ha mai risolto la sua strutturale ambiguità, fra fisicità e modi affettati, tra istituzionalità e ambientalmente costrittive frequentazioni di borgata, che lo videro dapprima convolare a nozze ( l'istituzionalità ) con la moglie di un camerata, picchiatrice nei vicoli e a capo di una fazione di fans della Lazio. Si farà poi circuire dalla navigatissima in recuperi d'antiquariato e modernariato a sua volta, Elisabetta Tulliani, con la quale farà pure frettolosamente due figlie e si farà invischiare nella holding della famiglia imparentata. Solo femmine nella discendenza dell'impomatato gerarca e questo, a qualcuno del suo ambiente, non può che confermarne la liquefatta virilitas. Sembra infatti in perenne e perdente difficoltà con ogni sorta di femmina di ambienti che dovrebbero o vorrebbe che gli fosssero estranei, ma nella cui orbita è sistematicante gravitante. Grezze e puttanazze, quindi, in una cornice di bell'eloquio, imitativo di quello del suo mentore, Giorgio Almirante. Fini si è dimostrato un confuso trasformista e un deficiente nelle scelte, nelle frequentazioni e nelle formulazioni politiche, sfasciando il suo partito e facendosi sbattere fuori dal parlamento, dopo l'intempestivo e mal meditato voltafaccia verso Berlusconi. Le President soleil, del sol dell'avvenire, si comporta, invero, come molti altri leader della sinistra: Gerad Schroeder, in Germania, aveva già collezionato quattro mogli, quando fu eletto cancelliere; Claudio Martelli, in Italia, si è sposato, a sua volta, tre volte, accompagnato ufficialmente altre due; sullo stesso standard Enrico Mentana. Willy Brandt, dovette lasciare il Cancellierato e la ost-politik, perchè fornicava con la segretaria, anche in treno durante i viaggi di trasferimento sul territorio tedesco e, nell'alcova, le rivelava tutte le segretezze della diplomazia della Germania ovest, che lei passava diligentemente alla Repubblica democratica tedesca. Berlusconi, anche lui un socialista, ama le fanciulle, come Mao Tse Tung. Non le paga direttamente, ma per il tramite del suo ragioniere. L'elenco potrebbe continuare con Bill Clinton, un democratico, amante della fellatio e del cunnilingus, nel quale pare che eccellesse, per risalire, a ritroso, fino a John Kennedy o a suo fratello Robert, affetti o beneficiati da satiriasi. Insieme compongono un mosaico di democratica gaudenza, che si va a cercare le gratificazioni in un ambito non sussiegoso, bensì informale: dove capita, senza dare riferimenti né alle mogli, né alle amanti. Personalmente, pur ritenendo che siano specchio ed emblema di una società decadente, continuo a preferirli alle algide moralità censitarie e guerrafondaie, poliziesche e inibitorie ( sempre in senso censitario e gerarchico ), che continuano a caratterizzare i comportamenti pubblici delle destre. Gli uni e gli altri, comunque, vivono in un mondo avulso dalla quotidianità della gente povera di spirito che, dopo aver legato la propria vita ed il suo scopo retorico ad un'improbabile ascesa sociale dei propri figli od essere costretta ad assicurar loro la mera sopravvivenza, si arrabatta in ogni umiliazione professionale e morde il freno tutti i giorni per timore di perdere, con la bussola, la rotta involutiva che è costretta a percorrere.

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