giovedì 30 gennaio 2014

Animae vagulae.

I facchini della Granarolo, quasi tutti extracomunitari, da mesi sono all'opposizione dell'azienda che ne decurta sistematicamente le retribuzioni con l'assenso implicito dei sindacati e che non esita a licenziarli se persistono negli scioperi, se adottano metodi di contrasto, in uso in tutti gli anni del sindacalismo vero in italia, in grado di contraddire, per negoziare, gli interessi aziendali. Le forze di polizia hanno, infine, infierito sugli scioperanti con percosse gratuite, anche al fine di interrompere i picchetti. Ultimi, nella filiera repressiva, i magistrati di una Procura riposante, che hanno inquisito due dei manifestanti che, nel corso delle settimane di vertenza, avevano assunto un ruolo di leaders di fatto del movimento. Il contrasto allo sfruttamento viene dalle maestranze extra tutto, dall'accompagnamento, neppure ufficialmente richiesto, di un sindacato inabile dal sindacare e di una società aliena, mentre, parallelamente, l'emigrazione italiana per il mondo ha già superato le cinquecentomila unità. Dimenticavo, il riferimento non può più essere nazionale, ma vago e sfuggente, come il lavoro e il salario.

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