sabato 1 febbraio 2014

Putredine.

L'italianissima e buffonesca saga dei due Marò pistoleri e pistoloni, ostaggio in India delle commesse dell'Agusta e dei suoi elicotteri, destinati a sostituire quelli sovietici, in disarmo, per le personalità indiane, acquista connotati comprensibili. Le vicende processuali dei due Rambo cerebrolesi si intersecano con il processo intentato in Italia ai vertici della Agusta ( non è la prima volta )proprio in rapporto alla vendita di una flotta di elicotteri militari da trasporto a quel Governo, ricoperto attualmente dal partito di Sonia Gandhi. I notabili del partito stesso, i ministri e lo stesso Presidente dello Stato indiano, si sarebbero rimpinguati con le mazzette incentivanti dell'azienda italiana. Secondo l'evoluzione del processo italiano e in rapporto alle rivelazioni sui nominativi dei percettori, si congelano le commesse medesime, che, per essere sbloccate richiedono il ritorno in India, come ostaggi, dei due fucilieri e la loro attuale detenzione dorata. Ma, alla pubblicazione di una lettera e di un elenco dei vertici politici del Partito del congresso al Governo, la Procura dello Stato investito del giudizio, ventila la possibilità, precedentemente e successivamente esclusa, di applicare ai due baldi tiratori, la pena di morte. In fondo, i due decerebrati G-men, che a mio modesto giudizio sono anche due assassini, non hanno capito che, su certe rotte, non ci si fa prendere dal prurito del grilletto, soprattutto se si è tutelati dal Governo italiano. La corruzione che rischia di sputtanare il partito dell'italiana indianizzata alle elezioni della prossima primavera, è molto più compromettente delle povere vite dei pescatori uccisi, per le quali si è già ottenuto il perdono delle famiglie, a suon di quattrini. Fedeli alla consegna, i due "pistola" non si somo interrogati sul loro ruolo, puramente esornativo, su una petroliera privata, sull'incongruità del servizio in quanto militari di carriera, sul vanesio incarico attribuitogli da un ministro della Difesa retorico e voltagabbana, che, anche in costanza di un provinciale fascismo, li avrebbe lasciati ugulamente dispersi nel vasto e remoto continente, come, del resto, ha fatto. Comunque finisca questa vicenda, checché ne dica il Presidente nostrano, non potà finire con onore.

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