martedì 18 febbraio 2014

Le ragioni sottostanti.

A Kiev la guerra civile è finalmente scoppiata. Le fazioni si dividono fra filo-occidentali, ad ovest del fiume Dnepr e filo russi, ad est. La dicotomia riproduce la storica divisione di una nazione attratta e contesa da polacchi e lituani, verso ocidente e russi ad oriente. Ucraino, ma russofono fu il grande scrittore Gogol; ad occidente conoscono e amano di più Sevcenko, umanista e artefice della lingua ucraina, che non ha nulla a che fare con il noto calciatore, sceso in politica, insieme ad un pugile, ex campione del mondo, molto sponsorizzato dalla Merkel. Costui, è nato e cresciuto nella Repubblica democratica tedesca, dove il padre, militare dell'Armata rossa, era di stanza e dove la Merkel era una giovane dirigente comunista. Ma chi muore e distrugge, ha, anzi avrebbe, per la prima volta chiaro il gioco speculativo che si fa sulla sua pelle e sul suo avvenire, con la scusa di quello dell'Ucraina: la rivolta arancione è fomentata dal carcere dalla ladra acclarata Timoshenko, mentre la reazione governativa è guidata dal suo avversario filo-russo, pluripregiudicato ( è stato in carcere tre volte ). Urca! Verrebbe da esclamare..e, infatti, questa enfatica e gutturale espressione, di cui non conosco il significato, ma solo il senso, nel vernacolo russo e ucraino sta a significare "delinquente". Proprio come i contendenti uffciali, i possibili subentranti e i fomentatori appartati in guanti gialli. Mentre quel popolo è disperso in lavori servili, in tutto il mondo, si combatte per chi e per che cosa?

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti