martedì 18 febbraio 2014

Evanescenze.

Il festival di San Remo è diventato un format di divulgazione politica. Della politica, senza fondamenti, di questi tempi vuoti, come tutto l'intrattenimento televisivo e dei periodici, ai quali corrisponde l'analfbetismo tecnologico e non solo. Questa sera ci sarà Beppe Grillo. Sulla carta non avrebbe potuto aspirare a palcoscenico migliore, in attesa di portare in giro in primavera: "Ve la dò io l'Europa", remake rivisitato del "Ve la dò io l'America" di una trentina di anni fa. La delegazione dei Fratelli d'Italia ha esordito nelle consultazioni governative con un trio che sembra la parodia della Famiglia Addams. Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e un terzo energumeno ridondante che assomiglia allo zio Fester, sono quanto di più antiestetico si possa proporre. Oltretutto, con una scheda ritta in mano, sembrano i figli scemi degli Addams medesimi. Padri, figli e fratelli contemporaneamente. Che c'entra con San Remo? Niente, ma è del tutto equivalente. Le mogli dei due marò fucilieri e pistoloni, fin troppo vezzeggiati in India nella loro dorata reclusione, chiederanno in eurovisione la loro liberazione. Avranno saputo mantenersi fedeli? Lo saranno stati i due bellimbusti, ai domiciliari in un cinque stelle? In fondo, è secondario. Quel che conferma un sentimento di vago schifo in tutte queste demenziali pagliacciate nazional-popolari è il ribadito interesse personale, in ogni pubblica rappresentazione del "core" italico, sia che si tratti di due signore timorose di perdere il loro reddito insieme ai già dispersi mariti, sia che si tratti di tre residuati storici accumunati da una bruttezza che sembra proprio familiare, sia che si tratti dell'ultimo tribuno pubblicitario.

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