lunedì 3 febbraio 2014

Che cosa significa essere umani?

Un 'ndranghetista di trentadue anni, è stato fatto evadere a margine dell'udienza per l'ennesimo processo, da un gruppo di compari, fra i quali il fratello, che ci ha rimesso la vita e che è stato portato in ospedale agonizzante dalla madre dei due, da anni residente in Lombardia, dopo esserlo stata in Piemonte. Il boss - così viene definito - aveva ucciso un polacco ventiduenne per la corte che costui rivolgeva alla sua amata. Motivo più cretino per sacrificare una giovane vita, quella di un fratello e per evadere infine in maniera così cinematografica e insulsa, non poteva escogitarlo la povera testa mafiosa. Resta la migrazione indistinta di disoccupati e mafiosi, come quella transfrontaliera dei disperati e dei terroristi, inestricabilmente confuse. Viaggiano insieme e poi s'infrattano le sotto-culture più sedimentate e micidiali, comprese quelle per le quali le mamme piangono a prescindere e si strapperanno le vesti per la loro giovane vita recisa, come le vedove delle loro vittime. Woody Allen ama i bambini; quando crescono si scopa e poi sposa anche le figliastre, ma che, quando aveva sette anni, nella stanza dei giocattoli, si fottesse anche un'altra delle sua trovatelle, figliastra di Mia Farrow, senza intravedere in lei tenerezza, lascia interdetti. L'intelligenza non basta, l'umanità richiede altro. Uno sconosciuto giocatore di pallone, ingaggiato dal presidente di una società retrocedenda, esulando dai suoi consulenti a libro paga, si presenta solingo ai cancelli del centro tecnico di destinazione, senza che nessuno dei bypassati, ma lautamente pagati dipendenti, si degnasse di riceverlo e di accompagnarlo, perchè a loro "ignoto". Basta questo a rivelare la mafiosità ambientale del pianeta calcio, nel quale, ad ogni ingaggio corrisponde una percentuale a crescere per gli allenatori, fin dalle giovanili, per i collegati agenti e i collusi dirigenti calcistici. La globalizzazione delle opportunità ha comportato anche la globalizzazione dei tour operators dei migranti clandestini. Le modalità sono le più tradizionali, ma anche le più fantasione od occasionali, pur in una ragantela di funzionari d'ambasciata, di Kapò precedentemente immigrati, di guidatori di navigli o scafisti, oppure semplicemente comandanti, fino agli imprenditori che si rivolgono sempre agli stessi reclutatori, attraverso i quali, si fanno a loro volta pagare dalle disgraziate, in tutti i sensi, famiglie dei disgraziatissimi migranti e che gli importatori pagano per assicurarsi l'esclusiva del ricambio della forza lavoro.

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