lunedì 17 febbraio 2014

Barbarie contemporanea.

La Corea del nord pratica l'eliminazione sistematica degli oppositori politici e il governo pratica l'accentramento del cibo che distribuisce secondo criteri discrezionali. Sono stati centinania di miglialia i morti per stenti, torture, stupri, infanticidi, nella metà settentrionale della penisola coreana. Lo ha stabilito una commissione d'inchiesta dell'ONU. La Corea del nord ha sempre negato l'accesso sul suo territorio alla delegazione ispettiva, così come ha fatto la Cina comunista e capitalista insieme, lasciando prevedere un fenomeno decuplicato. Queste sono, purptroppo, le metodiche del potere senza controlli e senza contrappesi. La censura internazionale porta all'arroccamento e alla segretezza, per non esere interferiti nel proprio sadico fortilizio. Nè risultano efficaci le sentenze degli oppositori: sono fenomeni comunisti. Sono fenomeni possibili ovunque i diritti dell'uomo e del cittadino siano calpestati da un apparato. Sono diversamenti criminali anche i comportamenti che si verificano nelle fabbriche sudcoreane e della Cina stessa, nelle quali gli operai e i tecnici muoiono di fatica o di suicidi indotti dalla pazzia produttiva. Per la Corea del nord è stata istruita una pratica presso il Tribunale internazionale dell'Aja per i crimini contro l'umanità. Speriamo che si celebri il processo per conoscerne le risultanze, anche se, qualche opportuno eppur tardivio sucidio, oppure omicidio da parte di qualche liberatore, ci sottrarrà probabilmente i colpevoli.

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