lunedì 11 aprile 2016

L'europa dei reticolati.

A maggio, duecentocinquanta metri di filo spinato, isoleranno, al confine del Brennero, l'Austria felix dai migranti in transito attravesro l'Italia. Sapevo che dai confini italiani si passa, per un difetto congenito alle guarnizioni, ma non da Bolzano, nell'ambito della regione autonoma, nella quale, da decenni, i "sans papier" non procedono oltre, finiscono in un campo profughi ed hanno solo la facoltà di tornare indietro. Evidentemente il flusso si è fatto troppo forte e gli austriaci non vogliono essere destabilizzati, neanche "di passaggio", verso la Germania. Ricordo che trent'anni fa erano le prostitute austriache a portarsi in Italia per non soggiacere alle rigide norme fiscali del loro paese, da Vienna ma soprattutto da Graz. Nei pressi di porta Saffi, a Bologna, ce ne erano due che sono invecchiate da noi, accumulando molti soldi, prima di ritirarsi a vita privata, che, nelle sporadiche occasioni in cui erano infastidite dalla polizia, adducevano la loro europeità, a differenza dalle albanesi, russe, ucraine, ecc. Ma, si sa, un conto sono i flussi organizzati, un altro la tracimazione di famiglie allo sbando, ricondotte ad una condizione primordiale, la pura sopravvivenza. Quest'europa da operetta, fragile e diseguale sul piano finanziario, troppo prossima agli scenari della migrazione, contraddittoria circa i suoi guardiani alle frontiere, dopo che la Francia insieme all'Inghilterra poi ritiratasi, ha voluto a tutti i costi abbattere Gheddafi, per foraggaire ora la Turchia, ritenendo che solo l'Italia sarebbe stata interessata dalla dispora dei nativi e poi, invece, giustamente colpita dalla reazione terroristica ma anche militare dei suoi immigrati interni, dopo secoli di colonialismo mai dismesso. Le new entry post comuniste si stanno dimostrando le più retrive, secondo la loro tradizione nazionalistica, nell'integrarsi nell'Unione con nella loro chiusra reazionaria e razzista - perché quelle popolazioni sono profondamente razziste - e si vanno ripiegando nei loro confini più o meno angusti, aumentando le difficoltà non solo dei profughi, ma anche di altri paesi dell'Unione che più disunita non si potrebbe: Italia e Grecia in primis. La presunzione, da Alessandro il macedone si alimenta di terre e popoli da sottomettere e sfruttare e di arroccamenti murari e di filo spinato ( se elettrificato lo sapremo tra poco ) nei confronti di chi scappa da situazioni di cui non è stato ne causa, ne artefice.

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