sabato 9 aprile 2016

La cifra del consenso.

Il presidente nominato torna a Napoli per la seconda volta in una settimana. La volta precedente era stato contestato. Ho omesso "duramente" perchè è stata dura solo per gli oppositori, manganellati dalla polizia. Sta diventando peggio di Salvini in Emilia Romagna che provoca scontri e spostamenti di letame dalle stalle alla sede dei suoi comizi, con qualche errore di attribuzione, come è capitato a Forlì, dove il deposito è stato lasciato, pare per errore, nella sede del P.D. Ci manca ormai che Renzi si faccia stampare sul pettorale di qualche felpa, la scrittà:"l'Italia è cambiata", noi cambieremo l'Italia", "l'Italia cambierà". Forse è già cambiata se queste sue continue provocazioni, cioè autoimposizioni a prescindere, comportano come sta avvenedno, i tiratori scelti sui tetti dei palazzi di Napoli, lungo il suo tragitto. Di peggio aveva fatto solo Berlusconi a Genova o meglio il suo, allora, vice-presidente del Consiglio, Gianfranco Fini, che aveva passato tutti i giorni del G8 nella centrale operativa della polizia. Allora fu macelleria messicana, con libero sfogo degli istinti più bestiali di diversi distaccamenti polizieschi, affluenti da tutta Italia. Ora si comincia a girare con i cecchini sui tetti, a testimonianza di un consenso che manca e che non è neppure richiesto.

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