lunedì 25 aprile 2016

Circuiti d'evasione, nei quali e dei quali, l'attività vantata è un pretesto..

Negli elenchi dei Panama papers figurano numerosi italiani, alcuni sono, a loro volta, professionisti commerciali per ricchi oziosi, trust, o studi professionali. taluni sono amministratori delegati di gruppi e consorzi, se ce ne sono, titolari di singole ditte, mi sono sfuggiti. E' dunque un giro contorto e incrociato, nel quale gli interessi del veicolatore e di chi ha richiesto la veicolazione collimano, si tangono e sfumano per poi riapparire. Mano a mano che l'elenco si allunga saltano fuori i nomi di personaggi che hanno coniugato la privatezza assoluta dei loro affari con la pubblicità mediatica che è stata loro politicamente conferita e che danno un'immagine non inaspettata ma ben squallida della classe dirigente italiana. Ecco Luca Cordero di Montezemolo, cornino della mamma con l'Avvocato che, dopo aver combinato più guai di Lapo Elkann alla composita cooperativa familiare che fu della FIAT, il quale, mano a mano che accumulava incarichi pubblici e privati, ma mai operativi, si, perché in azienda non ce lo volevano, dai mondiali di calcio del '90, alla presidenza di Confindustria, il sindacato dei padroni sempre alla ricerca di sgravi e di sovvenzioni, alla Ferrari, passando per una serie infinita di errori, intanto metteva da parte i capitali, non per la sua età avanzata, ma per perpetuare il potere, l'influenza e le relazioni di un mondo, in fin dei conti, frivolo e fine a se stesso. Per se e per la sua gemmazione discendente. Insieme a lui troviamo attori, come quel Carlo Verdone , i cui film, di cui è talvolta anche sceneggiatore e regista, sono sempre stati sovvenzionati dal fondo governativo per gli spettacoli di valore morale e culturale, al quale si è sempre adeguato, tempo per tempo. Ma c'è anche Jessica Rizzo, prima attrice e poi imprenditrice del porno, ambiente nel quale irretisce ogni sorta di demente, alimentando un business internazionale delle pippe. Fa anche parte dell'associazione per la costituzione di club privée, alcuni dei quali sono di sua esclusiva proprietà e partecipa, certamente in combutta con alcuni politici, al comitato informale per la riapertura delle case chiuse. Di questa genia conosciamo antecedenti e promotori. C'è poi il sarto calabrese detto Valentino, una checca insopportabile fin dal suo apparire e prima che prenda voce con quell'impostazione da esteta di rispetto, una specie di riedizione di un perverso signorotto, quale si sente, al riparo dei soldi di un pretesto. Un Lapo Elkann meridionale. C'è Barbara D'Urso, l'intervistatrice a richiesta..delle domande di Berlusconi, il gossip televisivo nazional popolare, nei quali i contenuti latitano sostituiti dalle smorfie , dai gridi e dai sorrisoni stupefatti. Questa gentucola fa parte, di concerto, di un mondo omogeneo e di pari spessore, un mondo volgare in cui tutto è misurato in base ai soldi, maliziosamente ed ingannevolmente estorti, intesi, per loro, come risorsa, ma soprattutto come sicurezza di un vuoto pneumatico. E' il mondo dei ricchi e della sua fiera delle vanità che li insegue, mettendo a disposizione e negoziando, nei casi di maggiore dabbenaggine dei ricercati, la propia recitata, ma prezzolata, partecipazione tanto comune, da farla assomigliare all'esibizione in un casino.

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