domenica 24 aprile 2016

I diserbanti inefficaci per la mala pianta.

Il commissariamento del Comune di Brescello, in provincia di Reggio Emilia, è solo il cocuzzolo di un iceberg che, con ogni probabilità, riguarda molti paesi del nord Italia. Il radicamento nelle zone ricche - per quello che ci riguarda della n'drangheta - è un dato assodato, ma rimosso, omertosamente nascosto. I roghi degli alberghi e dei servizi sulla riviera romagnola denunciano la presenza mafiosa in quelle zone da molti decenni. Il percorso inverso degli operatori turistici sulle coste senza servizi né fognature della Calabria è stato accolto a fucilate, quando, con un accordo fra le due regioni, fu tentato. La mafia purtroppo si alimenta della endemica corruttibilità della classe politica ed amministrativa italiane, per molti versi del tutto speculari a quella di tanta parte della nazione e conosce intimidazioni per chi coraggiosamente denuncia, ad opera delle stesse forze dell'ordine, come è avvenuto a Brescello. Quando non si può più ignorare le denucne, si commissaria il Comune, ma l'attività sottostante continua, si sposta, va in sonno o cerca canali di trasmissione non più istituzionali, che riprenderanno con la compera dei voti, al riproporsi delle elezioni. La mafia, in questa regione, aveva una base logistica a Modena, ma la sua espansione nel tessuto civile era rimasta ignota, ignorata e negata. L'attività della direzione investigativa anti mafia, insediata da pochi anni a Bologna, ha fatto chiarezza e, anche se le prime pene sembrano da incentivo, ha scoperchiato lo stato dell'infiltrazione, avvenuta probabilmente - ma bisogna investigare anche in questo senso - quando il modello comunista locale, che attingeva casomai ad altre fonti, ma era eterodiretto da un sistema comportamentale, morale appunto da totalitarismo si è dissolto alla Bolognina e, venendo meno il quale, l'incertezza dei riferimenti ha aperto le porte all'economia criminale. La lotta alla criminalità organizzata viene svolta in Italia con un'analisi e, purtroppo, una selezione meticolosa degli interventi, che forse avvengono quando il boss è in declino, attraverso azioni complessive, esangui e sono seguite da processi che non incidono minimamente sulla malattia. Senza un'attività da detective quotidiana e un confronto armato capillare, l'organizzazione mafiosa non sarà mai incrinata da provvedimenti tardivi, superati e "riassuntivi". La mafia è realtà in progress, anche se fotografa una società di vertice immota, alla quale qualsiasi politico di mezza tacca aspira ad appartenere, per sempre o per il maggior tempo possibile.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti