mercoledì 6 aprile 2016

La formalità del male.

Alcune mail anonime, provenienti dall'Egitto, illustrano nei dettagli, le ragioni, i tempi e le decisioni prese a Il Cairo, nei confronti del nostro connazionale Giulio Regeni. Non ce ne sarebbe stato bisogno circa l'esito, ma le comunicazioni all'incontrario di "un membro dei servizi segreti egiziani", ne descrivono passo per passo la genesi, le riunioni, i contenuti e le decisioni prese ai diversi livelli, fino al generale e dittatore Al Sisi. Le torture si sarebbero svolte in tempi differenziati, in due sedi e a due livelli, con accentuazione competitiva dei metodi fra una sezione e l'altra, entrambe sotto la copertura del regime, presidente compreso, presso il cui studio sarebbe stata presa la decisione circa lo "smaltimento" dei resti. Sono descritte anche le modalità di tortura, alcune delle quali spiegherebbero i tagli incompresnibili rilevati sul corpo. Le altre modalità certificano "il male del mondo" rilevato dalla madre sui resti di quello che era stato suo figlio. Il male che ci accompagna in ogni occasione, in ogni incontro della vita e che resta celato dietro le maniere. Domani saranno a Roma gli emissari giudiziari e governativi degli assasini. Non vedo che cosa si possa "trattare" con loro, constatando con spavento quanto per altro ordinariamente sapevo: si tratta ogni giorno e tutto sta a vedere se ci si intende, con ogni sorta di carogna; può capitare, come a Giulio Regeni, di incapparvi per ingenuo entusiasmo.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti