lunedì 26 maggio 2014

Vittorie di Pirro.

Renzi, non il Pd, ha vinto e non è una buona notizia. Il nulla evidentemente rassicura e poi Renzi ammicca alla continuità con il passato mentre cavalca il cupio dissolvi, che è sempre più facile da ottenere, consola per un attimo i rancorosi, riesuma la Dc valendosi della fedeltà acritica degli ex PCI. L'Italia sceglie di stare nel gruppo, coperta e allineata, ma il gruppo è eterogeneo e una leadership così conformista non può che preludere ai soliti contorcimenti e ai salti del fosso che ci hanno reso buffi e inaffidabili fra tutte le nazioni importanti. Comunque, Renzi ha vinto e può aprire un altro ventennio all'insegna del già mediocremente noto. Resta il fatto che questo grullino è l'ultima espresione trinitaria - Monti, Letta, Renzi del creatore Napolitano, tutti e tre fiduciari dell'Europa predominante. Altrove, il risultato è stato meno univoco: in Austria hanno vinto i neonazisti; l'eridità di Haider era ben fondata, nella patria di Hitler. In Ungheria, già componente della parte in copia dell'Impero asburgico è al potere un fascista nazionalista che si barcamena col cambio fisso fiorino-euro e con le correnti, ora evidenti anche nel resto della strana Unione. In Germania, ovviamente, la CDU si mantiene saldamente al comando e ne ha ben donde. L'Impero guglielmino parte II non è ancora così solido da poter cambiare il Kaiser. Però è stato eletto un antieuropeista e anche un dichiarato nazista. Inglesi ed Olandesi si sono confermati euroscettici, i secondi frazionati in nove formazioni, i primi nelle solite tre, mentre si attende entro l'anno il referendum che ne sancirà ufficialmente l'uscita. In Grecia Syriza ha stravinto. la fame e le malattie non curate hanno coagulato sull'estrema la disperazione delle masse greche, tradite e messe all'asta. Ma anche Alba dorata vigila con il suo 10%.In Francia, uno dei tre Paesi fondatori dell'idea europea, ha vinto per la prima volta la vandea profonda, quella poco popolata che però si è espressa plebiscitariamente, mentre la Francia urbana si è spocchiosamente disinteressata dell'evento. Non so onestamente quali siano i rapporti di forza in Spagna e Portogalle, ma la presenza di Rajoi al derby di Champions a Lisbona mi fa propendere per una sussistenza all'italiana. Renzi vincitore non ha speso un'intenzione sull'europa alla vigilia di assumerne la presidenza, ha solo approfittato del successo personale per rilanciare il suo distruttivo programma: rottamiamo tutto. Forse gli italiani sperano di poter ancora andare in prepensionamento e si illudono, meschinamente, che questo giuggiolone sappia tosare i poteri forti. Per fortuna è un furbastro e non un ducetto, altrimenti la propensione atavica alla delega in bianco, avrebbe potuto fare danni più dolenti, ma non è detto maggiori.

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