lunedì 12 maggio 2014

(Ri)apparizioni.

Sono ricomparse, in Nigeria, le studentesse rapite da Boko Haram, il movimento islamista nero, autore fino ad oggi di assalti alle raffinerie occidentali ( non senza fondate ragioni ), di attentati domenicali fuori e dentro le chiese cristiane, di sequestri con richiesta di riscatto di tecnici petroliferi in missione nel loro Paese. E' probabile che le imprese di trivellazione e di sfruttamento del greggio, paghino, per la loro tranquillità, delle robuste tangenti ai capi-banda. Boko Haram significa letteralmente: "contro l'educazione occidentale" e le studentesse, laiche o cristiane, sono l'icona più rappresentativa, per le masse beote che si possono ispirare ai loro rapitori, della missione che dicono di condurre. Questa volta non hanno chiesto un riscatto, ma uno scambio con i loro prigionieri. Le ragazze appaiono, in una radura, ricoperte da un saio grigio, che copre anche il capo e lascia libero solo il viso, in maniera che se ne possano osservare le espressioni mentre salmodiano in coro all'Islam, al quale - proclama un sorridente speaker in tuta mimetica, armato come un bandito messicano - sono state convertite. Restituirebbero dunque alla società nigeriana delle ragazze redente dalla corruzione nella quale stavano precipitando attraverso l'istruzione e gli abiti d'ispirazione occidentale. Le ragazzine cantano composte l'inno della loro cattività. In italia, non molto tempo fa, fu l'ex leader libico Gheddafi a "convertire" con 5.000 euro a testa alcune ragazze un po' più grandi che Berlusconi gli aveva fornito per l'indottrinamento. Perché le ragazze nigeriane redente dovrebbero essere scambiate con dei tagliagole in prigione? Che senso ha uno scambio fra co-fedeli? Uomini, guerrieri contro donne che instilleranno nei loro discendenti i sacri principi copiati di Maometto? Cantano devote le rapite, apparentemente fataliste, nel loro contesto precario e violento, nel quale la condizione delle persone può mutare da un momento all'altro, ad opera di eventi fra i quali, anche la violenza e la prepotenza appaiono ordinariamente possibili e, quindi, "naturali". Che fine faranno le converse se la proposta di scambio non sarà accolta? Saranno rispettate? Lo sono state finora? Che modificazioni saranno state apportate alla loro personalità nell'eventualità che vengano liberate? Come si collocheranno o saranno collocate all'interno di una società così disgregata e incolta, nella quale le avvertite appartenenze, ideologiche, religiose e di costume, sono così varie, sfumate e conflittuali, fra ignoranza, pregiudizio e mera strumentalità? Restiamo in attesa che riappaiano ancora.

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