domenica 25 maggio 2014

Le guarnizioni che non tengono.

Manderemo 73 parlamentari al Parlamento europeo con un'espressione di voto del 50%. Molti di costoro non parlano una lingua estera che una e, d'altra parte, non avranno compiti specifici da svolgere. Sul piano interno, la risicata partecipazione servirà ai soccombenti per affermare che il campione non è significativo, come se un'affluenza così striminzita non fosse già un campione rivelatore. Di che cosa? Della post-democrazia in atto nel nostro Paese e della sua ininfluenza sullo scenario nel quale è voluto entrare nelle condizioni, soprattutto morali, che conosciamo. Peggio ancora: l'aspirazione a fare i furbi è tutt'altro che sopita e il ruolo che ci residua nell'Europa ventura, fuori della retorica nominalistica, è di un'area disomogenea, nella quale solo poche regioni saranno in grado di avere un ruolo e, forse, solo una. Il sistema delle piccole e medie industrie venete, emiliane e marchigiane, si reggeva sui debiti ed oggi che le commesse si sono trasferite in Cina, agonizza fra insolvenze e capannoni utilizzati al 20% del potenziale. Gli Italiani sono andati al mare, non hanno inteso protestare, se non in rapporto ad un sistema clientelare fattosi labile, offesi solo dalla cupidigia esclusiva che i politici di professione hanno preso ad ostentare, valendosi delle loro prerogative a fini esclusivamente privati e non più miseramente redistributivi, quando la loro corruzione non perplimeva nessuno. Oggi si vota anche in Ucraina. Un nostro connazionale è stato colpito dai mortai dei lealisti mentre si trovava in zona russofona. Un altro sacrificio documentario. Continuando - e non ancora per molto - di questo passo, ridiventeremo una nazione prevalentemente agricola, con produzioni DOC o IGP casomai - sempre che l'Europa non ci freghi il Tocai per attribuirlo all'Ungheria - come l'Ucraina, appunto. Si può star certi che, in queste condizioni, il separatismo, anche senza la Lega, si accentuerebbe e assumerebbe, come al solito, aspetti pulcinelleschi e arlecchineschi. La corsa senza freni verso l'Eldorado europeo, a guerra definitivamente archiviata, ci sta portando a recitare la parte dei parenti poveri e, quel che è più drammatico, sono certo che a molti starà bene anche questo. Se i grandi conglomerati finanziari, squassati dalla corruzione e dal clientelismo, resteranno inutili e ripiegaranno nell'economia oligarchica e familistica, torneremo all'Italia liberale e agraria di fine 1800-inizi 1900, nella quale una ristrettissima coorte di nobiluomini portava le candele al Senato, perché si tenesse la seduta, in seguito alla sospensione dell'erogazione del gas, mentre la maggior parte viveva di rendita sulle spalle riproducentisi di uomini e di donne analfabeti e mantenuti in una condizione di similbruti. In fondo, l'Inghilterra, non è, ancor oggi, molto dissimile, per chi sappia cogliere le metamorfosi superficiali dei fenomeni. Anche se si può sperare in una maggior varietà culturale dei popoli periferici, in questo mal concepito contesto, la realtà sarà dura e pesantemente lunga.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti