domenica 11 maggio 2014

Pronunciamenti e antenne sensibili.

Il referendum ucraino, separatista delle zone orientali del Paese e segnatamente dell'affascinante Odessa, città dei traffici e degli Ebrei, che si sono già spostati in massa negli Stati Uniti ed in Israele. Gli Ebrei Ucraini sono ( o erano? ) tanti e si concentravano soprattutto a Odessa. Un anno prima dell'implosione dell'Unione sovietica, che permetteva a loro di trafficare commercialmente, attraverso la rete della nazione dispersa, se ne andarono, chi in Israele, chi - i più ricchi - negli Stati Uniti, in particolare a New York. Avevano intuito che le cose stavano per cambiare e prevedevano che per loro sarebbero tornati tempi bui. Una migrazione consimile era avvenuta anche all'interno del Ghetto di Varsavia, durante gli anni della collaborazione della polizia e dei Consigli ebraici con i nazisti, prima dell'insurrezione e della deportazione. Allora non c'era lo Stato di Israele e solo i più ricchi o con parenti negli U.S.A., la sfangarono. La rivolta ucraina, prevalentemente di Kiev, si è valsa di galeotti liberati, prima di essere a sua volta incarcerata, dalla Timosenko; anche il presidente filorusso, a suo tempo, aveva fatto altrettanto, avendone fra l'altro un'esperienza pregressa, in quanto imprigionato per tre volte. Hanno concorso in maniera decisiva anche gli ultras delle squadre di calcio ucraine, il cui campionato si chiuderà il giorno delle elezioni politiche, e neo formazioni naziste che altro non sono state e sono che la riesumazione del fascismo nazionalistico e antisemita dell'Ucraina pre sovietica, allorquando queste milizie combatterono con i nazisti e collaborarono al tentativo di invasione della Russia. Gli intrighi della geopolitica non hanno tenuto conto di tutto questo, anzi hanno cercato di strumentalizzare gli zombies del passato, che vegetavano sotto la cenere della storia ed è purtroppo certo che lo faranno ancora, fino ad una sistemazione utile o accettata della vicenda orgiasticamente "democratica" che vede un profluvio di schede in urne trasparenti, laddove per generazioni non si era votato.

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