sabato 10 maggio 2014

Frantumaglia.

I manifesti degli aspiranti al vitalizio brussellese sono ancora radi sulle lamine comunali, ma da quelle poche profferte si evincono solo belle facce, composti atteggiamenti, floreali propositi. Tutti asseriscono che si va in Europa per un'altra Europa. L'unica posibilità è che si riferiscano a quella a velocità ridotta di cui facciamo parte, perché, da poveri scassati, non potremmo in nessun modo farle cambiare costume: tocca a noi adeguarci, uscire o impetrare una linea ferroviaria più adatta ai nostri scricchiolanti vagoni. L'EXPO milanese, che avrebbe dovuto concorrere con quelli storici di Londra, di Parigi, che da allora si fregia della Torre Eiffel, è già naufragato nella corruzione. I paragoni con il sud america sono impropri; non siamo mai stati meglio di loro. Il fermo che ogni tanto - una ventina d'anni, come dalle nostre costumanze di regime - si pone al fenomeno, che comunque non si arresta, serve solo a non farci naufragare definitivamente in una palude dalla quale non saremmo più recuperabili, in omaggio a violente e criminali speculazioni private, alle quali nessuno che abbia le mani in pasta vuole o può sottrarsi. Verrebbero infatti meno i rapporti consolidati fra gli affari e il malaffare. In questo contesto criminale e morale, la lotta alla mafia è un impegno suicida per anime belle. Il ministro Scajola, oltre a favorire la latitanza nell'ospitale Libano del mafioso e suo compago di partito Matacena se ne scopava pure la moglie, con la quale litigava al telefono, rimproverandole le infedeltà nei suoi riguardi. Era stato il malavitoso ministro del governo presieduto dall'altro condannato Silvio Berlusconi che, ieri, ha fatto la sua apparizione per quattro ore al cronicario al quale è stato destinato, suscitando la curiosità dei degenti. Due donne lo hanno baciato: una dentro l'ospedale, l'altra all'esterno della struttura. Al pomeriggio era già a TeleLombardia. Domani Beppe Grillo sarà in Piazza Maggiore, a Bologna, dopo aver espulso l'ultimo consigliere del movimento in Regione Emilia Romagna, reo di aver speso le diarie per ragioni private, ancorché culinarie. Domani ci sarà un nuovo referendum balcanizzatore dell'Ucraina, in attesa delle elezioni generali indette per il 25 maggio, quando si terranno anche le elezioni per l'inutile Parlamento europeo. Putin non vuole un'Ucraina unita e filoccidentale, ma la federalizzazione rischia, in quel contesto, di creare una congerie di repubblichette litigiose, eterodirette da est o da ovest, in grado di creare una zona di fatto neutra, condannandola alla staticità ed alla povertà. Dell'Utri, a Beirut pare intenzionato a chiedere asilo politico; perché non riconoscerglielo, come ha fatto il Brasile con Cesare Battisti? Che Repubblica è l'Italia per essere attendibile, che maggior ruolo ha rispetto al Libano per non dover concorrere giudiziariamente, attraverso la traduzione ( a nostra cura ) delle pandette, con un Paese nel quale metà dei quartieri urbani sono stati polverizzari dalle guerre e dagli attentati e nell'altra metà si fanno feste a bordo piscina? Una specie di Palermo, in fondo.

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