sabato 16 luglio 2016

Notizie.

Theresa May,il nuovo Primo ministro inglese succeduta al laccato Cameroon, pur essendo stata favorevole al mentenimento dell'adesione del suo Paese all'Unione europea, ha accettato di impersonare - almeno nelle dichiarazioni - il mandato ricevuto dagli elettori e ha nominato il Sindaco di londra, il mastino della Brexit, a guidare il ministero degli esteri. Ha detto anche qualche cosa di più: focalizzeremo la nostra azione sulla popolazione povera ( a dire il vero, sarebbe la prima volta ) e faremo della Gran Bretagna nuovamente autonoma di nuovo una grande nazione. Ha detto solo queste parole, prima di cominciare il suo lavoro. Ce lo vedete, in circostanze analoghe, Renzie pronunciare le stesse parole, lui che pure è un fecondo sproloquiatore, vagolante, contraddittorio, infingitorio? Con la sua uscita, la Gran Bretagna ha riaffermato il suo orgoglio di potenza economica, militare e politica e il suo primo minsitro ha dichiarato di voler svolgere coerentemente a questa rinnovata indicazione il suo mandato. In Turchia, ma, a quanto dicono, segnatamente ad Istanbul, una frangia ristretta dell'esercito ha tentato un colpo di stato. Dato lo stato di isolamento, che non sia ufficiale, dello Stato anatolico, le informazioni sono confuse e certamente manipolate. Qualcuno ha insinuato che sia stato un tentativo di golpe fasullo, una messa in scena che si è servita di alcuni ingenui manipolati. Intanto, il neo confessionale Erdogan accusa un Imam esiliato negli Stati Uniti: levantinismi e bizantinismi allo stato puro. A quarant'otto ore dalla carneficina di Nizza - dove sono riprese le balneazioni - altri duecento morti e un lavoro di selezione interna all'apparato di potere turco, attraverso il quale si appresteranno nuovi, opportunistici assetti di potere. Le forze armate turche hanno il precetto costituzionale di prendere il potere ogni qual volta si rischi una deriva confessionale; in questo caso il "pronunciamento" è avvenuto dopo numerosi attentati - come nel 1980, quando il quel colpo di stato riuscito in quattro e quattrotto incappai anchio, turista a Istanbul -, ma dopo la marcia di avvicinamento all'europa, la loro influenza si è un po' diluita. Dopo un dichiarato tentativo abortito di circa un anno fa, ecco un tentativo in armi, le cui motivazioni restano sullo sfondo, non rimosse se non, d'ora in poi, per via autoritaria. Restano le cointeressenze europee ad un rapporto fuor di culture, ma purtroppo non del tutto antistorico se si tengono a mente le lunghe occupazioni turche della Spagna meridionale e del Kosovo nei Balcani. Un altro aspetto velenoso della questione che resterà sotto traccia, se non attraverso analisi, tanto utili, anzi indispensabili, quanto opinabili. Millesettecentoventicinque magistrati sono stati, per ora, rimossi dai loro incarichi, con un contro-golpe del loro organo di governo, in mano legalmente all'esecutivo turco, ad ulteriore dimostrazione che il potere in Anatolia è fortemente frazionato e in contrasto. Il golpe, se fosse riuscito, avrebbe cementificato, per un po', i contrasti. Il Sultano non deposto cercherà di fare altrettanto, ma lo stato delle relazioni interne non è accertabile se non per via di intelligence. Infine, una brutta notizia, per altro in linea con i tempi: un editoruccolo di giornaletti di gossip, Urbano Cairo, è riuscito a scalare, con il 48% del pacchetto azionario, il Corriere della Sera, che probabilmente manterrà la sua linea conservatrice, ma adotterà dei toni meno analitici e più assertivi e gridati. Se un Cairo entra nei salotti buoni della politica, per il tramite dell'editoria, vuol dire la tappezzeria cade a pezzi.

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