sabato 9 luglio 2016

In attesa del prossimo resoconto.

Le maggiori e gran parte delle minori banche italiane sono in uno stato pre-agonico perché hanno indirizzato tutte le loro risorse e anche quelle che non avevano, per cinquant'anni, secondo le direttive politiche e gli indirizzi degli sponsor delle più remunearte carriere creditizie, legando una managerialità in molti casi incompetente alle figure di riferimento nel mondo della spesa politica, della bulimia di erogazione dei ministeri, alla quale dovevano provvedere i fantaccini-banchieri posti a garanzia del malaffare. L'inchiesta detta "mani pulite" ha intaccato e distrutto il potere politico che anche sulle banche faceva affidamento per i suoi traffici, ma non ha mai invaso il sancta sacnctorum delle banche medesime e, per questo, il lavoro di adeguamento in corso, alle regole europee, è rimasto monco e probabilmente sterile. Si ha più paura del mondo, probabilmente non conosciuto, della finanza, che della cara e vecchia mafia: in banca non si entra, pare che non si sappia neppure dirigere riservatamente un'inchiesta approfondita e che si tema, in questa remota ipotesi di mettere in crisi il sistema-Italia, pur clamorosamente e palesemente malavitoso, oltreché orgoglio e solenne, secondo una pompa che alla criminalità è connaturata. Il sistema creditizio italiano non si rivolge ad importanti strategie ma al grande, medio e piccolo cbaotaggio dei "prenditori" familiari e delle confraternite del lucro a prescindere. Per questo, lasciarle andare in malora, dove meriterebbero di andare, costituirebbe una misura di igiene salutare e potrebbe portare all'allestimento di margini concreti che impediscano la replica del tumore recidivante, ma non si vuole né si può farlo, per salvare il sistema a prescindere. Un sistema malato e metastatizzato, capace di cercare solo ciclici interpreti. Una debolezza strutturale nel corpo dell'europa che forse si propone solo di non pagarne il fio, rimandando le periodiche rese dei conti che faranno cascare dal pero quelli che non hanno capito la ratio delle concessioni.

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