domenica 6 aprile 2014

Zoppicando, zoppicando fin dal Pleistocene.

Ho lo stesso problema fisico di Berlusconi: no, non la prostata, il ginocchio. Invece di farmi ricoverare, però, me lo sono aggravato per inerzia, sperando che passasse, come altre volte era accaduto, anche se dopo periodi molto lunghi. Forse pesavo qualche etto di meno o non mi capitava di fare continuamente le scale. Il medico dice che molti stanno in cura per mesi e, per alcuni, il dolore non si attenua; quanto al peso, ha minacciato di non tenermi più fra i suoi assistiti, se non dimostro una chiara attitudine a perderne un po'. L'umida stagione di mezzo mi ha colpito ai suoi esordi: zoppico. Sembro un orso, di quelli grossi; non un grizzly, ma un orsone dolomitico o pirenaico. Quelli abruzzesi sono troppo contenuti e un po' più agili, rispetto a me. Da bambino, ero orientato a credere che gli uomini non discendessero dalle scimmie -non avevo ancora conoscenza del progenitore comune - bensì dagli orsi, in rapporto ai quali individuavo prevalenti somiglianze. Non mi piacevano le scimmie, come non mi piacciono, prevalentemente, gli uomini oggi, mentre l'orso con la sua goffaggine, mi sembrava migliore, in fondo faticosamente libero, coraggioso e autonomo, senza malizie, solo un po' troppo tendente ad appartarsi. Pescatore di salmoni ed altri pesci di taglia, direttamente con le zampe, che usa, a tutti gli effetti, come mani, che comincia a consumare freschi, sul posto, talmente goloso da mangiarsi il miele con tutto l'alveare, nonostanze le punture dolorose delle api - che avverte benissimo - per non rinuciare al nettare. Poco socievole, anche verso i suoi simili, l'orso riporta nella macchia e nella sua grotta il suo mistero, si approccia alle femmine riservatamente: non vedrete pubblici accoppiamenti di due orsi e poi torna al suo costume individualistico, che, con la bella stagione, dopo il letargo, dal quale esce ponderalmente ridimensionato, condivide la vista con altri frequentatori dell'ecosistema, dei quali non rifiuta la presenza, purché, anche inavvertitamente non invadano uno spazio o si sovrappongano ad un suo obiettivo: in questo caso s'incazza e viene criminalizzato, cacciato e ucciso da quelle comunità post scimmiesche che hanno stabilito un comodo e sfruttatorio dominio sulla natura comune, estendendolo anche a loro stessi.

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