domenica 13 aprile 2014

Tutti a casa! Un'altra volta.

Il centro-destra è in fuga da Berlusconi, dato che ce n'è uno nuovo, composto da notabilucci democristiani, con un bacino d'utenza quasi esclusivamente meridionale e una vischiosità assoluta al potere, per poter esercitare il clientelismo. Come in ogni affievolimento di potere, il referente, quale che sia, cambia e cambia esclusivamente a fini conservativi di posizioni di rendita da redistribuire. In questo, gli apparati territoriali democristiani eccellono sempre. Restano indietro i miracolati di Arcore, che alternative alla "coerenza" non ne hanno, dopo che anche i fascisti si sono scissi al momento della giubilazione di Fini, troppo precipitoso nello sfilarsi. La mancanza di coesione deriva dalla metastatizzazione nelle istituzioni e negli intrecci fra economia e politica, che è derivata dallo "sdoganamento" voluto da Berlusconi, alla vigilia della sua "discesa in campo", per assicurarsi una base stabile di consenso nelle regioni del sud. Costoro si sono rifatti il palato in vent'anni di governo e sottogoverno e vogliono rimanere abbarbicati al potere reale, abbandonando chi è alla fine della sua parabola. Tanto i progetti sono tutti esogeni e, ai compiti a casa, sta provvedendo con infantile sicumera, matteo Renzi.

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