venerdì 11 aprile 2014

Non notizie.

E questa sarebbe una notizia?! Marcello Dell'Utri latitante. Che cosa ci si poteva aspettare di diverso? Il mentore di Forza Italia, che l'Italia la conosce bene nelle sue interconnessioni fra la finanza meneghina e i borbonismi autonomisti del sud, scoperto - ma lui dirà perseguitato - "si è dato". Perché proprio lui in galera, quando Napolitano vieta ai giudici palermitani di indagare sull'ultima trattativa fra lo Stato e la Mafia, dopo che gli americani, prima di sbarcare in Sicilia contrattarono con la mafia un passaggio indisturbato verso nord, in ragione del quale, nelle regioni meridionali, la nostalgia statica per il fascismo non si è mai attenuata, prima di ritornare sul proscenio nazionale dopo lo sdoganamento di Berlusconi. Povero Silvio! Mentre il suo mentore va in vacanza, lui, per gli interessi aziendali dei suoi numerosi discendenti, va a "motivare" gli inabili. E se gli toccasse di dovergli pulire il culo? Improbabile. Come sono stati tanto condiscendenti verso un bi-condannato per mafia, altrettanto lo saranno per il Cavaliere dimissionario, che, proprio perché disceso da cavallo, sarà ritenuto normalizzato e ammansito dalla cura dei menomati psichici. Diventerà un sinergizzatore dei matti e potrà reinscenare i fasti pubblicitari in un ambito circoscritto. Se finirà a Santo Domingo, Marcello Dell'Utri potrà conversare in spiaggia con Gaucci, che gli presenterà la numerosa discendenza procreata durante il suo esilio e gli mostrerà le scuderie che possiede sull'isola. Potrà quindi dargli degli utili suggerimenti circa uno stalliere.

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