giovedì 3 aprile 2014

Derive assecondate.

Attraverso l'abolizione delle provincie, che già cinque anni or sono erano state in parte accorpate e la loro assimilazione ad una costruenda, ma allo stato attuale irrealistica, area metropolitana, si sposa e mette in pratica quella spietata riduzione delle spese che il neo capitalismo prevede quale unica ricetta di una oculata amministrazione per pochi inclusi, la maggior parte dei quali avrà un ruolo di supporto, cioè strumentale e servile, rispetto alla ristretta aliquota dei benestanti. Abolire il Senato, non è altro che un'accentuazione antidemocratica dello stesso criterio di lesina, in spregio alla funzione di controllo di merito che il bicameralismo contempla. Soprattuto, questo metodo inveterato da vent'anni a questa parte, i cui prodromi sono da individuare nella legge elettorale maggioritaria, che ha permesso alla magistratura di agire come un antiparassitario nei confronti di partiti storici, seppur corotti, ma non meno delle formazioni vaghe nelle quali si sono diluite, ha preparato la constatazione di morte, per disidratazione, delle libertà repubblicane e dello Stato sociale, almeno quel poco che residuava dal clientelismo. Il renzismo è, nella sua proposizione scenica del tutto conforme all'incultura, giovanile e non e ne scimmiotta i tratti grulli e superficiali, senza che nulla venga a favorire una crescita, né morale, né materiale, della totalità della popolazione per il primo aspetto e di una parte piccina ed egoista dell'élite economica, alla quale non corrisponde affatto la qualità. E se li lasciassimo andare dove vogliono portarci, alla deriva...da soli? Qualsiasi forma di collaborazione, ma anche di impotente e quindi apparente opposizione, asseconderebbe questa rotta.

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