giovedì 10 aprile 2014

Note politicamente scorrette.

In Grecia, o meglio ad Atene, è scoppiata un'autobomba davanti alla Banca centrale ellenica, alla vigilia del secondo viaggio ispettivo di Angela Merkel in quella disastrata provincia. Nonostante che il fatto sia avvenuto per pura risonanza mediatica e a prescindere dalle drammatiche condizioni di una popolazione che si è suicidata, non ha potuto accompagnare i suoi malati di cancro e ha dovuto lasciar morire d'inedia una percentuale volutamente non definita di bambini e di anziani e che sopravvive con una riduzione secca dei redditi ( già mediamente modestissimi ) del 30%, con il 60% dei giovani disoccupati, non ho potuto fare a meno di pensare: era ora! Il troppo stroppia e la rivolta non è sovvertimento, ma reintegrazione del diritto calpestato. E' chiaro che la Germania non vuole farsi trascinare in basso dai corrotti costumi dei Paesi definiti "pigs" e che la sua accondiscendenza non ne modificherebbe - come non ne modificherà - i costumi, ma è altrettanto vero che l'Unione europea realistica va ripensata alla luce delle esigenze di civiltà. Mi pare dimostrato che le vie istituzionali sono state, in questo caso, ingannevoli e che l'inganno continui ad essere la cifra delle comunità più maliziose, ma in fondo più autolesioniste, della compagine comunitaria. I Greci sono stati sistematicamente ingannati dai due schieramenti familistici, uno settentrionale, attualmente al governo e l'altro, meridionale, all'opposizione. Ma, fra l'uno e l'altro, si sono spartiti le appropriazioni indebite della ricchezza pubblica ed hanno ammansito il popolo con uno sproposito di assunzioni pubbliche che hanno dovuto tagliare dalla sera alla mattina. Lo spettacolo pietoso e disgustoso dei pensionati ridotti a mendicanti nei cassonetti urbani, completa il quadro di una nazione calpestata e di uno Stato che continua a reggersi sul sacrificio dei suoi cittadini comuni. Forse i dinamitardi sanno dove vorrebbero andare a parare, a differenza della sperduta congerie dei Greci poveri, ma, secondo me, la "gentile" protesta ( hanno avvisato in tempo per far sgomberare l'area )degli ignoti dinamitardi, è nella logica delle cose. Può darsi che l'evento inneschi una polemica politica ambigua, dato che Alexis Tsipras, giovane segretario di Syriza, guiderà la lista di sinistra alternativa, non all'Europa, ma a questa Europa, transnazionalmente, al Parlamento europeo, ma l'incendio davanti alla Banca di Grecia riapre comunque un dibattito che, altrimenti, sarebbe rimasto schiacciato dalle convenienze opache di oppressivi e incontestati apparati.

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