venerdì 4 aprile 2014

Argomentazioni.

Il leader dei secessionisti veneti, eletto dai giornali, ha dichiarato di considerarsi prigioniero di guerra e ha declinato la sua nazionalità veneta alla cancelliera, che, burocraticamente, se ne è risentita. Allora che glielo ha chiesto a fare? Al di là della spettacolarizzazione - su trama debole - e del colore, quanto seguito genuinamente e vandeanamente popolare ha questo serenissimo? Secondo alcuni, l'aspirazione dei secessionisti è fiscale solo in seconda battuta, mentre in prima preferirebbero dei politici legati al loro territorio, soprattutto onesti e controllabili o controllabili e quindi, per condizionamento, onesti. In questo scimmiottano o sono stati imitati dal movimento dei cittadini di Beppe Grillo ed esprimono una loro provincialità schietta, gretta e genuina. Contrari allo sperpero, si accontenterebbero, infine, di essere assimilati ad una regione a statuto speciale e, forse, per questo, stanno elaborando qualche atto dinamitardo o altrimenti efficacemente eclatante, sull'esempio di quanto ottenuto, nel dopoguerra, dagli altoatesini, per effetto, non della loro etnia austriaca, ma del tritolo.. e questo i veneti, albergatori, ristoratori e mini-imprenditori con l'acqua alla gola, dopo decenni di stupefazione economica, lo sanno benissimo e vi si ispirano. Il ciclone globalizzante è ben lungi dall'attecchire nelle nostre "parrocchie", che anzi si attrezzano - secondo una concezione tignosa e violenta piccolo-borghese che, normalmente, non si sospetterebbe, alla luce delle dichiarazioni conformistiche e ben pensanti delle quali sono prodighi agli altri e sulla cui base, in tempi floridi, vogliono attestare gli equilibri comportamentali nella loro area. Sta di fatto, comunque, che, mai come ora, le crisi apportate dal capitalismo senza argini, che sono la sua seconda consequenziale natura, stanno inducendo le popolazioni alla separatezza più particolaristica e minuta, proprio come i piccoli ricchi nelle loro famiglie, azienducole e banchette. E' questo l'argomento del contendere.

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