mercoledì 30 aprile 2014

Avvisaglie di tempi di nuovo barbari.

Lina Merlin è stata una partigiana e, a guerra finita, ormai ultrasessantenne, una senatrice della Repubblica, per il Partito socialista italiano. E' nota per la legge che, dopo dieci anni di dibattiti, dalla data della sua presentazione, abolì il meretricio di Stato, fonte di tante fortune, oggi trasformatesi in alberghiere, continuando nel processo - autentico - di (ri)valutazione della donna, che era cominciato con il suffragio universale, che in Italia, prima del 1948, non era stato ancora raggiunto. Oggi, in un interregno di privatizzione commerciale di ogni aspetto della vita, sull'onda, purtroppo impetuosa della superficicialità vanesia di donne e di uomini e di un'ignoranza civile debordante, si vorrebbero rilegalizzare ambienti di meretricio. In realtà. la legge già stata aggirata cento volte e i favoreggiatori della prostituzione ai diversi livelli tariffari sono diventati gli uscieri degli alberghi e, talvolta, anche i portantini, mentre i locali per incontri privati, spacciati per liberi privé, sono numerosi nelle città e nelle più amene località circonvicine. I siti di incontri sono frequentatissimi e una recente statistica - che si presenta come imparziale - ha testimoniato che il 46% delle fedifraghie, occasionali o durature, ha avuto inizio sul web. Si tratta di un'evoluzione commerciale degli originari cinema porno, cancellati dalle cassette e dai dvd specializzati, a cui sono succeduti i club privé, a cui non è mancata la collaborazione dei ristoranti vicini, con qualche diatriba solo per i parcheggi. Del resto, già all'epoca dei casini classico-moderni, gli altrimenti ristoranti si trovavano nei pressi, quando non all'interno dei lupanari medesimi. Oggi i bar imperversano anche dentro le biblioteche multimediali. Resta il fatto che in quelle "fabbriche", alla "catena di montaggio" c'erano esseri umani, persone depositarie altrimenti di dignità e capaci di soffrire. La prostituzione al coperto non aboliva quella stradale o quella praticata in case private; la affiancava, per il grande consumo, in strutture che dovevano all'erario pagare tasse proporzionali agli introiti, cioè al cottimo delle prestatrici di servizi e nei quali le lavoratrici cambiavano di quindici giorni in quindici giorni, sottoposte ai ricatti ed alle referenze dei tenutari sparsi per la penisola e le isole, per evitare sentimentalismi e defezioni dal "dovere", senza la possibilità di rifiutare i clienti, come recitava il regolamento dei regi postriboli. In altri Paesi dell'U.E. il bordello commerciale è a regime da anni; in qualche luogo è stato recentemente razionalizzato, attraverso la riduzione dei punti di vendita. Non si è trattato di un ipocrita fenomeno di moralizzazione, ma di una riduzione della rete, stimata sui costi-ricavi. La senatrice Merlin, che si proponeva di contrastare il più feroce degli sfruttamenti, quello verso ragazze analfabete delle regioni confinanti ( almeno all'inizio della loro carriera ), che venivano vendute dalle loro famiglie indigenti, col pretesto di un lavoro, come capita oggi alle africane che ripagano i debiti di famiglia ed i loro, per il viaggio, con un gesto semplice e radicale, con il quale concordo. Quel poco di coscienza laica, tradotta in provvedimenti legislativi, che alberga in questo opportunistico paese, è stato frutto di iniziative di esponenti del P.S.I., per tutti gli altri aspetti, confusionario e pure corrotto, almeno dal momento in cui vide svanire l'opportunità di sopravanzare il P.C.I. Ho raccolto e rielaborato meteriale sulla vexata quaestio, che proporrò a parte, subito dopo questo post.

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