giovedì 25 giugno 2015

Una "stretta" vorrebbe dire chiarezza. Ogni compromesso offusca la verità.

Nella strategia di contenimento ed emarginazione della Grecia e del suo Governo eletto, c'è tutta la perversità di un sistema di condizionamento, non solo della stremata ma indomita socità ellenica, ma principalmente, una strategia di contenimento delle velleità democratiche che anche in Spagna si sono manifestate con "Podemos". Se la Grecia otterrà in extremis un'altra linea di credito, da 7,2 mld di euro, con la medesima potrà solo pagare la scadenza di fine mese del suo debito con il FMI e la Troika, senza accantonare un centesimo per un rilancio della produzione e del lavoro. In questo modo, oltre a tenere per il collo la Grecia, si vuole far capire ai neo-partiti spagnoli e, domani, di altre nazioni, se non lo capiranno gli elettori, che le politiche di servaggio a danno dei Paesi indebitati non avranno tregua, a prescindere dalla volontà popolare. E' logico pensare che, fra pochi mesi, la situazione greca si riprodurrà pari pari e, serrata ancora la presa, le verrà concesso un altro prestito e poi un altro ancora..per sempre. Sarebbe più credibile, "la concessione", se anzichè prevedere un ventennio di rincorsa senza scopo obiettivo al recupero di un disavanzo di bilancio stimato come "compatibile ( per ora ) si stimasse una dilazione nel pagamento di altrettanti decenni, in modo da consentire ai governi nazionali di supportare le condizioni possibili di sviluppo e rilancio economico delle loro disastrate nazioni, o, se non ci si fidasse della buona fede e della serietà dei popoli interessati, tanto varrebbe darci un taglio subito e andare a "vedere" gli effetti di una logica uscita dalla moneta unica. A costo di contraddire palesemente logica e buon senso, vedrete che non andrà così, sul versante dei creditori-padroni. L'unica speranza, a questo punto, sta nell'intransigenza naturale dei popoli a non farsi macellare e menare per il naso da governanti Quisling, fino allo scontro salutare fra capitale internazionale e lavoro identitario di un popolo.

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