giovedì 25 giugno 2015

Il pane quotidiano.

I Paesi dominanti dell'eurozona ed anche l'Inghilterra, che pronostica facilmente una situazione similare per l'Italia, intimano alla Grecia che cosa deve fare e non fare, dato che il Governo eletto trascura la lettura della Magna Charta del 2011, quella uguale per tutti i Paesi "pigs". Non tassate le imprese: quelle due o tre che hanno un'attività internazionale in Grecia; tagliate le pensioni e procrastinatene la fruzione. Se, nonostante il ritardo, le risorse fossero ancora insufficienti rispetto alle pretese - c'è da starne certi - in spregio ad ogni rudimento di diritto si dovrebbe tagliare la pensione a chi si attarda dal morire, ma guai a toccare la rendita d'impresa: sarebbe un precedente pericoloso per l'ideologia sottesa ai dictat della Troika. E' una contesa immorale e disgustosa quella che si sta svolgendo fra un Governo legittimamente eletto e un'entità finanziaria sovranazionale, rappresentante i creditori-azionisti dell'Europa S.p.A. Oggi, a Milano, un povero rapinatore si è portato al lavoro, durante un'incursione in Unicredit, il figlio di nove anni, che non sapeva a chi affidare. Lo aveva fatto anche durante l'anno scolastico, prelevandolo all'uscita da scuola, prima di una rapina in una filiale di UBI Banca. La sua banda si era spesso lamentata, ma non glielo aveva mai impedito. Oggi è stato arrestato: triste estate per lui e per il bambino in vacanza "forzata". La legge Severino, pur così chiara e semplice, è già soggetta a capziose interpretazioni: avenne già all'epoca della condanna in cassazione per Berlusconi, ma il Sindaco arancione di Napoli, l'ex magistrato De Magistris ( forse vittima di una ritorsione giudiziaria endogena ) e il Governatore della Campania, il democratico De Luca, non vogliono mollare il seggio, sul quale invece, in democraazia, può sedere chiunque, ma non un condannato in sede penale. Civiltà e democrazia vorrebbero che le cariche non costituissero un vitalizio o un "risarcimento" per altri provocati abbandoni del precedente strapuntino o, peggio, un posizionamento strategico per sinergizzare clientelismo e malaffare. L'Accademia napoletana sta facendo, in questo momento, scuola. le giurisprudenze della Magistratura, troppo controverse per essere credibili. La Giunta di Roma ha presentato la sua candidatura alle Olimpiadi del 2024, mentre infuria il "dimettiti Marino", mentre si dimettono, al suo posto, gli assessori che hanno trovato un altro approdo. Il povero Renzie ha dovuto nominare un Commissario al Giubileo starordinario di Ottobre di Papa Francesco: dubito che inibirà gli affaristi e il "generone" che si agita intorno a loro. In ogni caso, nessuna paura: la bulimia capitolina si alimenta sempre di nuovi pretesti coregrafici e simbolici; il reddito minuto che ne scola è necessario alla piccola economia familiare della sua numerosissima clientela.

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