sabato 27 giugno 2015

Cartoline e pallottole.

Nel guardare le immagini riarse e schermate dalla luce rifratta e accecante sulla spiaggia tunisina, appena "purificata" da un ragazzino ignoto ai servizi di intelligence, ma armato come solo un sicario può esserlo...nell'osservare gli anfratti spogli, appena a fianco dei servizi invasi, il ricovero dei morti e dei feriti, la boria dei poliziotti, in maglietta, ma armati con fucili mitragliatori poco adatti alle funzioni di polizia ed adeguati, invece, ad una guerra contro falangi ben più nutrite di..uno...due "volontari", chissà? si è colti da un senso di estraneità che solo la corsa ad una vacanza simil-Rimini, ha saputo annullare. Gli attentatori sono presi dallo stesso senso di estraneità, si sentono violati nel loro mondo chiuso, fatto di miseria e orgoglio, esprimibile solo nei ranghi familiari, nella socialità con persone senza manifestazione di status e con e contro atteggiamenti che, per quanto fini a se stessi, pubblicizzano un'indefferenza e un'estraneità ai costumi popolari del luogo da chiamare vendetta. La testa impilata su un'asta, come usa fare con i maiali per indicare alle falangi avverse la stima nella quale le si tiene, soprattutto nel mondo islamico, da parte di un dipendente arabo, padre di famiglia, verso il suo principale francese, è un altro dei caotici tasselli della Fatwa lanciata dal califfato - ma in passato lo fecero ache i Mullah di Teheran - a tutti i "credenti" in ogni parte del mondo, contro gli infedeli. Che l'infedele in parola fosse anche il padrone e che la decapitazione da macelleria, richiamasse per paradosso, "la vedova" della illuminista Rivoluzione francese, è solo un accidente della lotta di classe sotto mentite spoglie. La Francia è, per molti aspetti, un Paese arabo: sono tantissimi i "profughi" dalle ex colonie ad abitarla, con tassi di natalità tripli rispetto a quelli, contenutissimi, dei Francesi. In più gli spazi da riempire non mancano: la Francia, semispopolata in provincia, è grande due volte e mezzo l'Italia. I principi del libero pensiero si scontrano con l'integralismo dei devoti di Allah e la tolleranza cede il passo alla violenza dei principi indefettibili, con buon contributo dell'ignoranza. La crisi, la difficoltà o la non volontà d'integrazione, il richiamo a una violenza "liberatoria" anche se, entropicamente, autodistruttiva, suicida e "martire", stanno orizzontalmente "privatizzando" il terrorismo, che terrorizza solo, per ora, i fruitori di vacanze costose quanto pubblicitarie. La guerriglia pseudo-moralistica, si porta e "si immola" sui luoghi dei divertimenti "globalizzati", alla ricerca di un luogo alla moda da cui manadare cartoline o da cui riportare filmati. P.S. Nelle "maledizioni bibliche o coraniche che, della Bibbia copiano i primi quattro Libri ", cè molto delle invettive dei preti cattolici, contro i concubini di Prato del Vescovo locale nel primo dopo guerra ( oggi quei Vescvovadi di provincia sono stati aboliti, come quello di Comacchio, per quanto storico, ad esempio )contro una coppia di conviventi, non sposati, passando per innunerovoli altre indicazioni di colpevolezza e di esclusione verso altri peccatori privati, ma messi in piazza da una religiosità istituzionale, allora potente e violenta. Scomunicati! Che vuol dire cacciati dalla comunità, una comunità ideologica. Scomunicati erano coloro che aderivano, organizzandosi allo scopo, a dottrine giudicate "errate", eretiche si sarebbero dette in tempi anteriori, tanto che oggi, finito il comunismo, permane la scomunica inflitta ai liberali, dalla cui erronea dottrina, eversiva del potere temporale e d'influenza sulle coscienze della Chiesa, sarebbe derivato quell'altro errore che fu il marxismo-comunismo, che sottraeva il gregge ai suoi Pastori, designati da Dio. Ultimo, in ordine di tempo, il Cardinale Caffarra, contro "l'epidemia" dei gay, le cui "conquiste" coniugali, in giro per il mondo, "ottenebrano" la civiltà. Insomma, non si muove foglia che dio non voglia, sempreché ci sia qualche mano ispirata o qualche spada dell'Islam - da non trascurare l'origine culturale di tutto questo, tipica delle civiltà primordiali e presenti anche fra di noi, all'interno delle società dette, indiscriminatamente, "evolute", della vendetta ebraica cioè della vendetta biblica che ha sostituito per i popoli dell' oriente mediterraneo e i suoi successivi "colonizzati" la tragicità del vivere, degli antichi premonoteisti -.

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