sabato 13 giugno 2015

L'evidenza schermata dai corifei.

Il Governo greco ha riacceso la televisione di Stato e riassunto il personale in servizio alla data dell'oscuramento. Gli stipendi e le pensioni sono rimasti decurtati della metà, ma le "spese" di reimpianto e di gestione sono state ripristinate. E' possibile argomentare che la Tv riaccesa serva allo svago di una popolazione anchilosata ed alla propaganda del governo, sul crinale delle contese con la Troika. Il 65% dei tedeschi desidera che i greci si tolgano di torno: un popolo contro un altro popolo. Il primo si identifica con il sentimento di esclusione delle cicale, frutto della sua disciplina. Non molto tempo fa sentì estranei gli ebrei perché così aveva loro indicato un governo da loro eletto. Si era trovato, allora - ma anche oggi - il rimedio al male e si era provveduto senza opposizioni ( almeno in Germania ). Questo senso di identità e di appartenenza è intrinseco ai regimi, dove la discussione è monocorde e confermativa e dove la democrazia è sospesa, come in italia e non più in Grecia. Su questa base pretestuosa si definiscono gli amici e i nemici, anche se il nemico lo si è scelto in casa propria. Dove si manifestano reazioni, all'azione della polizia si affianca quella dei gruppi paramilitari neofascisti. Nonostante l'evidente disagio di molti e sfacelo di alcuni, un'intellighenzia - per modo di dire - asservita, attraverso comodi strapuntini, canta le lodi del potere e ne assume la difesa, che in realtà è pura aggressione. L'antico e mai smentito adagio per cui la rendita, base primordiale del capitalismo, non conosce altro scopo che il suo incremento, indifferente alle devastazioni sociali che questa irrazionale pretesa comporta, trova incontraddette conferme nella politica delle costituite fortificazioni del potere alleato e coordinato nel mondo, che solo la sue contraddizioni interne possono mettere in crisi.

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