giovedì 3 novembre 2016

Se uniti siam dalla moneta..

Il pampa-Papa partecipa ad un convegno luterano in Svezia e richiama un'inspiegabile unità, che non sia genericamente, spirituale nell'opporsi al materialismo imperante. Riconosce a Martin Lutero un grande fervore religioso, anche se io più che altro lo definirei sdegno fondamentalsita contro il mercato delle indulgenze o delle illusioni, contro la corruzione del clero, come Girolamo Savonarola, che rimase cattolico, condusse dall'interno la sua polemica e ne ricavò il rogo e, guarda caso, contro l'apparato di potere rappresentato dalla Curia pontificia. Poi, altro che unità: anni di guerra, di saccheggi, stupri e massacri, come nella peggiore delle guerre balcaniche, intrighi diplomatici che alimentarono diplomatiche carriere belliche ed ideologiche, intessute su quegli eventi, che partirono la cristianità fra centro-sud e centro nord del continente europeo e sancirono la spaccatura spirituale dell'europa fra il Mare del nord e l'Atlantico e una cesura radicale fra i cristiani settentrionali, seguaci di Lutero e, in minor misura di Calvino e l'episcopato del sud, che lo scomunicò..dopo che se ne era già andato e che per molte generazioni di cattolici, almeno di quelli che sapevano, talvolta vagamente, chi fosse stato, era stato equiparato al diavolo. Ogni interessamento alla vicenda che l'aveva visto co-protagonista veniva spacciato per insiodioso, peccaminoso, eretico. Ed oggi, Francesco I, il gesuita, va a dire ai luterani ed alla loro diaconessa, che frate Martino era un buon diavolo e che sarebeb il caso di onorarlo insieme, ovviamente sotto la cappella cattolica. Per far questo, ha celebrato la Messa, richiesta dalla sparuta comunità cattolica svedese, in una località arcana e poco nota, ritenendo che i protestanti si sarebebro risentiti di una pubblicità troppo grande, in trasferta, a beneficio di quatro gatti di cattolici che, fra l'altro e in quel contesto, avrebbero potuto richiamare simbolicamente, con l'officio del Papa, le guerre di religione. Incontemplato che l'unità si possa realizzare con riforme teologiche "motu proprio" o sotto l'egida prevalente dello scissionista, il pampa-Papa ha poi ribadito, in volo, che primazie femminili, nella Chiesa cattolica, non sono alle vista. Insomma, se un significato c'è stato in questa visita gesuitica. dev'essere stato tutto politico, sia in senso contingente, sia prospettico, alla luce della multiconfessioanlità cristiana nell'europa monetariamente unitaria. Quindi, è gioco forza, deve aver pensato il Papa, che dobbiamo essere sempre più unitari anche noi.Ma non mi sembra che nella sua "toccata e fuga" sia stato ricambiato da un particolare e partecipe interesse dei seguaci di Lutero e della loro diaconessa. Il nord è prospero, l'europa meridionale e cattolica è finanziariamente Pig. Intanto, altrove, anche in Italia, fioriscono confessioni improvvisate di redentoristi da baraccone, sull'abbrivio delle sette statunitensi che tanto successo ed esportazione hanno conosciuto in tutti gli slums autoctoni ed internazionali. I banditori prolificano: leggevo, sulla fiancata di un autobus, della prossimna convention, a Rimini, di un neocatecumenale che farà appello a tutte le baggianerie fideistiche, emotive e volontaristiche agitabili. Durante il volo di ritorno, il Papa ha fatto anche cenno alla secolarizzazione periodica della Chiesa, quando la spinta sociale ed economica, in questo senso, si fa pressante. Anche la Chiesa si adagiarebbe in questi periodi, si farebbe mondana, mentre dovrebbe essere popolare e rappresentare la parte esclusa del mondo ma, intanto, per quanto li si vogliano ignorare, i nuovi - per modo di dire - banditori della fede nella sua versione insulinica, che viaggiano, anche loro, sulle ali del globalismo delle parole ritualizzate per la vendita, associano e fidelizzano, attraverso assurdità concettuali, molte delle teste vuote del mondo che, come si sa, sono numerose, favorendo un lucroso "effetto placebo" sulle anime fidenti, Se, quindi, la Chiesa neo francescana le bypassasse, rischierebbe di non trovare più, o di trovarlo diminuito, di una parte "infima", il gregge alle sue spalle. Sono le pecore che si perdono o è il pastore che non ritiene prioritariamente utile di occuparsene?

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