domenica 13 novembre 2016

La contraddizione.

Ogni giorno, ad ogni ora, sulle strade, sotto i portici, agiscono decine di mendicanti. Sono parte etnica, attualmente africani, di un network che comprende anche i lavavetri, ai semafori e le prostitute in strada. In quest'ultimo caso, strade sempre più periferiche o nel circondario della città metropolitana, dove un tempo vigeva la tranquilla e controllata vita di paese. Il network criminale, il network dello sfruttamento, ha individuato subito le caratteristiche e le potenzialità commerciali di questa, poco più che embrionale dilatazione amministrativa. La corte dei miracoli a cielo aperto prende servizio alla mattina, con la distribuzione dei mendicanti che incontri, col cappellino teso, mentre vai a lavorare; già dalle dieci, le prime ragazze agghindate con la divisa di lavoro, prendono posto sui guard rail, su seggioline di plastica, oppure a piedi, sul ciglio delle strade a largo scorrimento. Durante il giorno, sia per i lavavetri, sia per le prostitute, si dà luogo a turnazioni, secondo ripartizioni etniche di sfruttamento. I mandicanti spariscono, almeno dal centro, nel pomeriggio. Tutto è in mano alla criminalità organizzata, coalizzata nella gestione del territorio, ma pronta a darsi battaglia alla prima variazione d'assetto non concordata. La stazione di Bologna, in particolare quella sacrificata dell'alta velocità, conosce la presenza costante di extracomunitari, quasi esclusivamente rumeni, che si offrono di portare i bagagli - che talvolta spariscono - e che si offrono, importunandoli, per ogni occasionale servizio ai passeggeri e ai viandanti, come nei parcheggi dei supermercati. La polizia è costantemente presente, come la vigilanza privata, ma questo non li scoraggia: approfittano delle pause, degli interstizi nell'azione di controllo. Lo spaccio della droga è il quarto tassello di un'impresa criminale coordinata ed è "imprenditorialmente" connesso ai tre fenomeni descritti per primi e, insieme ad essi, nelle ore della "ritirata", crea un ambiente invasivo di realtà di quartiere, per l'innanzi ignare di questa marginalità al cubo, che di qualcosa dovrà pur vivere ed altera il clima sociale, in buona parte già compromesso. L'attività di prevenzione e di dissuasione è monca; le leggi non hanno ancora inquadrato il fenomeno e si continua ad agire indirettamente e, nonostante questo, fin troppo pesantemente nei termini delle sanzioni pecuniarie che vengono comminate e che vanno a scompaginare le finanze, oltre che il clima, di molte famiglie. Sembra quasi che la focalizzazione dei reati sia subordinata e contraddetta da ipotesi generaliste circa lo stato d'accoglienza e la libertà di svolgere tutte le attività messe in evidenza, spaccio di droga a parte, in maniera da girare intorno a specificità di reato che andrebbero normate in maniera precisa e conforme - credo che sia possibile - alla dottrina, senza aggredirne, almeno in prima ed esclusiva battuta, le conseguenze. Non bisogna limitarsi a tormentare persone già sfruttate, ma affrontare gli sfruttatori, solo così gli si potrebbe imputare la mancanza di collaborazione. Non lo si fa, perché sarebbe un confronto armato. Alcune associazioni, religiose e laiche, svolgono un eccellente lavoro si assistenza e recupero, ignoto alla maggior parte dei cittadini, ma molto efficace, sia pur relativamente, nel recupero di situazioni molto tristi, non per chi le osserva, ma per chi le vive. Si tratta infatti di situazioni di sfruttamento, compreso il pusheraggio. Oggi il pampa-Papa ha concluso l'anno delle misericordia, una testimonianza ideale che non ha modificato di un acca, se non nelle situazioni più povere e rinunciatarie, cioè devozionalmente alienate, la cattiveria e l'egoismo che sono la cifra naturale del "creato", tanto che a molti pensatori e romanzieri del passato, anche religiosi, ma non devoti, è venuto di affermare che dio, se c'è, è malvagio e si diverte a misurare il suo isolato potere, facendo soffrire i suoi figli. Una versione antropologicamente confermata, ma quasi ignota, non divulgata. Ha chiuso con il progetto d'istituire una giornata mondiale dei poveri, come quella della pace - inutile - e dei giovani - illusoria -. Se sarà, diventerà la più cruda, la più vera e reale e sarà "il segno di contraddizione cristiano", in faccia al mondo.

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