domenica 13 novembre 2016

La giostra.

Siamo alle solite: da qui al 4 Dicembre e, se il risultato non sarà conforme alle pretese della "troika" e dei suoi "bravi", alla fine dell'anno ed oltre, sarà un susseguirsi di imposizioni informative riguardo un referendum serio, illustrato scioccamente, all'unico scopo di semplificare e radicalizzare, non il confronto, ma lo scontro. Troppi dei protagonisti, dietro dettatura, sono degli incompetenti, che aspirano ad una stagione di potere insulso ed inconsistente, all'ombra di una cupola di protettori. A fare compagnia alla mediocrissima propaganda interna, ci saranno le cronache dei "movimenti" anti Trump, comunque eletto, contestabilissimo ma abilitato a svolgere la politica che ha, senza infingimenti, propagandato. Il "progresso" è un fluido vago, se pretende di non avere contraddittori, sulla base di principi aprioristici. Il mondo occidentale non poteva rimanersene tranquillo, in presenza di sommovimenti finanziari senza capo nè coda, ma non trova, per povertà d'analisi dei suoi vertici improvvisati e per le lotte intestine degli interessi sottostanti, il criterio per darsi una stabilità proficua; c'è anzi il rischio di un'involuzione su pochi, archetipici principi. Questo, ma non solo, è il rischio Trump ed, a cascata, si appalesano, spero come la malattia che sono, i tanti sotto-rischi dei Paesi vicari dell'Impero dissestato e senza bussola. Non tutta la politica di Trump, quella in campo economico, è da rigettare: la "liberalità" verso le importazioni a basso costo, conseguenza dell'impoverimento rapido delle masse popolari, ha dissolto il reticolo delle eccellenti piccole e medie imprese italiane, per far posto ad acquisizioni, ma soprattutto fallimenti, che hanno desertificato la provincia italiana. Un'inversione di tendenza, in quest'ambito, potrebbe rivelarsi rivitalizzante. Sugli aspetti morali, cioè di costume, della "controriforma" enunciata e probabile, stante anche l'ammessa ignoranza del vincitore, si tornerà, forse, per un tratto, alla morale censitaria, dalla quale discendono i principi etici, come aveva tanto ben chiarificato Antonio Gramsci: poco male, in termini quantitativi..la ininterrotta carovana della vita avanza e lascia le sue ombre dietro di sé. Altri saranno più fortunati, ma non è detto, più felici o meno infelici.

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