martedì 11 ottobre 2016

Quando l'anarchia è propria della ricchezza, in alternativa al potere degli apparati.

Donald Trump, il candidato di se stesso alla presidenza degli stati Uniti. ha vinto le primarie del suo partito in splendida e politicamnete scorretta solitudine e sta andando come un ariete al confronto con la candidata democratica, moglie di un ex presidente, contro tutto l'apparato repubblicano, che teme per la sua rielezione, politicamente corretta, dato che, insieme alle presidenziali si terrà anche il rinnovo della Camera dei rappresentanti. Trump carica a testa bassa, senza curarsi d'altro. E' un'epigone del maschio alfa dominante ( solo in virtù dei suoi soldi ) nella versione capitalistica pura, nella quale la lotta si conduce o nel branco e come animale di branco, oppure nella savana, come potenziale Re. E' possibile, forse probabile, che questa incolta e primitiva aspirazione, o pretesa, si infranga contro la realtà degli apparati, ma è anche possibile che riesca a prescinderne, come ha fatto finora, autofinanziandosi. La stessa parabola iniziale di Silvio Berlusconi, che però, con i suoi soldi fondò un partito e con i medesimi comprò deputati e senatori..anche di altri partiti. Trumpo sfida il sistema, il reticolo dei finanziamenti, anzi se ne frega delle sorti comuni degli altri repubblicani. Porta in Tv tre donne che accusano il marito della Clinton di averle violentate, mentre per lui, la "moral suasion" si era limitata al fascino del potere, dei soldi e dei favori attribuibili. In ogni caso, Trump attesta la forza del denaro nelle competizioni politiche in occidente. Tanti altri candidati indipendenti, del passato e dell'attualità ( Bernie Sanders, ad esempio, rivale della Clinton nelle primarie democratiche )hanno tentato di candidarsi, coem indipensenti e sono stati fagocitati dai comitati finanziatori dei vincitori. Anche sanders la accusò di servirsi dei sui amici magnati di Wall Street per arrivare al traguardo, insinuando che avrebbe dovuto rimeritarli. Lo stesso ha detto Trump, che ha affermato di essere un evasore fiscale come i supporters della moglie, dopo esserlo stati del marito. Dopo il "fuori onda" del 2005, che potrebbe compromettere la rielezione di molti deputati uscenti, tutti o quasi lo hanno abbandonato ( per le stesse ragioni - la cavalcata apoliticità - che avevano provocato i primi disconosciemnti del candidato ) e lo hanno invitato a rinunciare ad un mese dalle elezioni, ma l'anziano magnate, coetaneo della Clinton, non se ne è dato per inteso: rivolgendosi alla cosiddetta "pancia" dell' america popolare profonda è arrivato fin qui, non dipende, come i deputati e i senatori, dalle condizionanti connessioni reticolari del suo establishment e va dritto a una rovinosa caduta sul traguardo o ad un successo che scombussolerebbe, dai vertici, tutto il conformismo politico in occidente. Proprio lui che del conformismo isolazionista è un vessillifero e su cui conta.

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