giovedì 13 ottobre 2016

Conferme.

In morte di Dario Fo, la destra italiana non ha rinunciato alla polemica postuma, la stessa, immutata, che la portò a denigrare omaggiato e omaggianti, non riconoscendogli il valore, non assimilabile, per la nazione. In effetti, Dario Fo fu l'affabulatore solo della plebe, di cui portò in scena, dialetti, battute e sberleffi impotenti ma significativi di un'alterità irriducbile. Solo una parte della plebe fu così, ma, nel rappresentarla nella sua povera ma specifica cultura, si era attirato un odio, mascherato da disconoscimento e dileggio, che non poteva e non doveva mancare alla memoria. Bene così. E' una conferma.

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