giovedì 27 ottobre 2016

Prediche infastidite di retori opportunisti. La realtà rimossa.

Le colpe dei padri non ricadono più sui figli, il rancore ( dei figli ) riguarda, casomai, la perdita di una condizione di privilegio, di una rendita indiretta che serve a comprare case e a cambiarle, come le automobili e le barche, a vela o a motore per i più pigri, col corollario di belle ragazze in cerca di una sistemazione coniugale o divorzile, passando prima per una lunga sequela relazionale. Se invece fila tutto liscio, sono i figli a far vergognare i genitori o a rivelarne l'educazione falsamente protocollare. E' stato il caso di Monorchio Jr, figlio del ragioniere dello Stato, in gattabuia per le consuete tangenti sui lavori pubblici e sui trasporti in particolare, nei quali si è distinto anche un altro rampollo di Ministro, il giovane Lunardi il cui papà è stato un addetto ai lavori e un approfondito conoscitore dei medesimi. Dal Mose di venezia, all'Expo milanese, alla Salerno - Reggio Calabria, sulla quale prosperano da cinquant'anni le cosche campane e calabresi, è tutta una percentuale aggiuntiva alla retribuzione degli affari: forse l'annuncio dell'inaugurazione definitiva ( sic! ) per il prossimo Dicembre, ha provocato un ingozzamento da tacchino natalizio nei predatori dell'Arca continuamente rinvenuta. A Gorino e anche a Goro stanno arrivando altri migranti: il ghiaccio è stato rotto e gli spiumati abitanti di quell'énclave triste, vedranno aggiungersi al loro "confino" altri emarginati che non faranno niente da ora in avanti, ma passaeranno anni al oziare e moltiplicarsi, se, come avviene nelle ex basi militari siciliane, troveranno alloggio promiscuo e nient'altro. La loro condizione di espulsi e rifiutati è già stata originata dalla guerra a cui sono stati sottoposti ( la condizione dei civili è talvolta peggiore di quella dellr truppe, almeno in fasi statiche o di "trincea" del conflitto, soprattutto se si è sottoposti a bombardamenti. Quel che si vuole rimuovere è che a violenza segue violenza e che la condizione di quei rifugiati è senza futuro. Rifugiati dove? Nelle strutture dismesse di due ospedali abbandonati, in una zona povera che però, fino a venticinque anni fa godeva di un buon presidio ospedaliero. Venne l'ordine "razionalizzatore" di non sostenibilità di quei servizi in zone con quel reddito. Anche allora ci furono le barricate, ma la lotta degli abitanti rimase circoscritta a quell'area, non fu ripresa dalal stampa: l'indifferenza dei notiziari di destra per l'assistenza e la presunzione propagandistica e censoria del Partito comunista, misero la sordina a quella giusta rivendicazione. Ne dovevano essere chiusi tre: è rimasto solo quello di Comacchio. Ecco le mura in disuso per l'infelicità dei profughi. Ipocrisia del potere laico: " siamo in Emilia Romagna", mitologia di servizi autoctoni, per una popolazione a bassa natalità, dei tempi che furono. Il ferrarese, che conosce buone attività ne capoluogo, frana per reddito al quarantasettesimo posto con l'ex provincia, ora area metropolitana fai da te, come Bologna e a differenza di tutti gli altri, molto più ricchi agglomerati comunali. Nulla avviene a caso. Questi migranti non hanno, in quei luoghi, nessuna possibilità di lavoro, non ci sarà per loro che la nostalgia offuscata dalla nebbia. Non c'è, dopo tanti anni, nessun progetto mirato, adatto, per gestire una situazione, se non con ipocrita e dissimulata violenza, della quale, la guerra da cui fuggono e le barricate di Gorino, sono solo un'altra espressione. Le donne, i bambini e i loro mariti e padri, che arriveranno dopo, non saranno sfruttati nei campi o sessualmente; se resteranno lì, dopo l'inverno, non saranno proprio considerati per niente.

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