lunedì 24 ottobre 2016

L'autonomia delle menti.

Il prossimo 4 Dicembre bisognerà votare senza tenere conto delle personalità politiche che impestano le televisioni e dei dementi dei collettivi che imbrattano i muri. Il tema è squisitamente giuridico e come tale va trattato. Il diritto non ha nessuna attinenza con quanto ciascuno ritiene soggettivamente, ambientalmente o clanicamente giusto o ingiusto: Ius è soltanto uguale a Diritto, tecnica astorica, declinata in mutevoli contesti storici, ma nei termini della Legge costitutiva dello Stato, il polpettone e le previsioni degli oracoli vanno ignorati. La Carta costituzionale nata dal connubio post resistenziale fra due grandi partiti di massa, di cui uno destinato a governare fino al termine della guerra fredda, è stata superata dagli eventi e andrà rivista, ma solo alla luce di un altro patto costituzionale per il quale sarà necessario il mandato popolare. Sottopore le amputazioni di un governicchio Quisling, al servizio di un'Ente sovranazionale che reclama il ripianamento dei debiti evidenziati dalla moneta comune, al voto popolare, artatamente sulla base dei principi che regolarono la prima edizione del Testo e ne previdero, in termini stringenti la riforma nel tempo, è fuorviante. I moncherini riformati sono stati votati da due assemblee di nominati; una di queste ha votato la sua soppressione. La mia posizione traspare da questa modesta e sintetica analisi; quando si afferma di voler risparmiare sui costi della politica, si fa pietosamente il verso al low cost commerciale, ma la vera natura del contendere, dopo una prepotente amputazione, è il passaggio da una democrazia parlamentare ad una formalizzazione delle decisioni, eterologhe, tutt'altro che autonome dell'esecutivo, del quale siamo alla terza riedizione, non eletta. Per rendere più efficace e autonoma dalle clientele localistiche la rappresentanza, non si deve riempire il Senato di assessori e consiglieri comunali e regionali, accentrandone le funzioni a Roma, dove l'influenza delle regioni disordinate e mafiose tornerebbe ad essere preponderante, ma basta dimezzare i deputati ed i senatori, allargando i collegi, accentrandoli, fondendoli, come si fa in ogni ambito amministrativo ( fusione di comuni limitrofi, città metropolitane, ecc. ) e finanziario. Dove questo non avviene si assiste alla morte per asfissia finanziaria dell'ossatura economica nazionale: la piccola e media industria, già tristemente trascurate in Unindustria. Non vi è quindi miopia e resistenza generazionale la cambiamento, ma un atteggiamento guardingo verso l'appetito soddisfatto scompostamente, con le mani, di tanti neo arrivisti trasformisti, disposti a ogni bassezza pur di lucrare sulla situazione. Una situazione che in paesi scassati e corrotti come il nostro declinerebbe in un sia pur comico autoritarismo, nel becerume degli stenterelli. In ogni caso, votare in un'occasione importante, ma ormai residuale, in autonomia di pensiero e senza ascoltare le bordate di idiozia che vengono da là dove il Si suona, ma anche dallo schieramento contrapposto. Il Voto sia libero e popolare, come la Costituzione prevede.

Nessun commento:

Posta un commento

Sono graditi i tuoi commenti