mercoledì 19 ottobre 2016

Orizzonti incerti, non appena si discostano dall'ordinarietà della vita.

In Sud Africa, patria dei trapianti cardiaci ( ricordate il dottor Barnard? )sono riusciti, in casi limitati fino ad ora, a trapiantare anche il pene a giovani che ne erano stati privati per tumori, possibili in soggetti non circoncisi di approssimativa igiene, ma anche per circoncisioni tardive, da fimosi, mal praticate e mutilanti o per traumi anche da percosse in loco, particolarmente distruttive e invalidanti, frutto di risse, di pestaggi polizieschi o altrimenti criminali, oppure a causa di azioni o reazioni muliebri. Per quanto riguarda i tumori del pene, va detto che sono ignoti presso i popoli ritualmente circoncisi, proprio per antica tradizione igienica, nei quali la callosità del glande lo rende meno sensibile, ma più duraturo nel coito e nei quali, fra il glande e il prepuzio, non si deposita lo smegma, che è una pellicolare poltiglia molto cancerogena, se non abitualmente rimossa, trasmissibile anche alla donna e origine, in molti casi, anche se non in tutti, del "papilloma virus". Le altre cause sono sopra, in agenda, per così dire. Ebbene, dopo le cliniche specializzate, anche in Italia, per l'aumento delle dimensioni del pene ( praticato anche negli ospedali pubblici, ma, per ovvie ragioni, gli stessi medici lo (ri)praticano in lucrose strutture cliniche, chirurgiche, ambulatoriali private ) ecco la sostituzione impiantistica "tout court", che, se per ora, si limita alle invalidità sopraggiunte, in futuro si esplicherà - è da presumere - anche in forme sostitutive con strumenti più efficienti e di gloriosa proposizione. Insomma, come si sotituiscono i cuori sballati, i fegati a-sintetizzanti e i reni non più filtranti ( solo per i pazienti più ricchi, salvo attese in limitar di vita ), ci sarà un mercato dei peni più belli, per chi potrà pagarseli. Chi li fornirà? Chi li ha forniti anche nelle circostanze summenzionate? Il Sud Africa è Paese a maggioranza nera, reduce da un lunghissimo "apartheid", tutt'altro che rimosso dal costume e, si dice, che i negri siano ben dotati, ma che siano carenti di potere e di denaro. Nello stesso tempo, il pene è un corpo spugnoso che si inaridisce e si riduce a una fibra arida, se espiantato, fin dalle radici, dal suo abitacolo abituale. Vengono asportati ai morti? Non credo. Di che età sono i donatori, in forme non abitualmente prestate? In che termini vengono conservati ed irrorati? Quali sono i luoghi e le metodiche di espianto? Di tutto questo le scarse cronache tacciono e, se e quando smetteranno di farlo, avranno già precostituito una vulgata "attendibile" per gli incolti, ad uso dei telegiornali e delle gazzette, cartacee ed informatiche. Sarà trapiantabile anche in associazione con quello preesistente, pur funzionante, come le multivisioni dei canali commerciali? Potranno dotarsene anche le donne, superando per via chirurgica la loro invidia del pene? I gay ne saranno discriminati? La vita sotto-culturale ne sarà coinvolta e influenzata? Le forze radicali proporranno leggi che, per loro natura, inquadrano e limitano, per la gestione-implementazione del fenomeno? Come si porranno, destra e sinistra in rapporto al pene? Comunque vada, la falsa serietà dell'approccio e dello sviluppo dialettico, toglierà la naturale allegria dialogica e appesantirà la discussione, che declinerà la materia in termini ingegnieristici, di misure, di proiezioni in ottave, in rapporto alle quali, il mercato stabilirà prezzi diversi. Ma siamo proprio sicuri che qualcuno donerà - privandosene - spontaneamnete il proprio pene, come a volte si fa per uno ed un solo rene? Intanto il buonismo convenzionale dei trapiantisti comunica che, uno dei trapiantati ha già avuto, con il nuovo e valido strumento, un figlio. Come lo chiameranno, i compagni, a scuola? Il mondo non è fatto solo di clinici microchirurgici e di nobili, per intenzioni, ma soprattutto di gente rozza e volgare che, se dotata di qualche soldo, vuole cimentarsi nell'artificiosità emblematica e..purtroppo trova mercato, come in tutti gli altri casi di trapianto, nelle ridotte della società, delle quali gli strumentisti chirirgici sono notoriamente disponibili strumenti.

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